Mostre #Meeting25

Settembre 4, 2025
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Porta nella tua città le  mostre del Meeting 2025

Carlo Acutis

Scopo della mostra è conoscere Carlo Acutis, e favorire l’incontro con questo semplice santo della porta accanto. Morto nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante, Carlo è un ragazzo del nostro tempo, pieno di vita e di interessi, appassionato di informatica, con il cuore pieno e un programma di vita: “essere sempre unito a Gesù”. Si potrebbe riassumere la sua breve vita così: lo straordinario nell’ordinario. Soprattutto dal momento in cui Carlo è morto, non cessano di arrivare testimonianze e racconti, da tutte le parti del mondo, che hanno un denominatore comune: per coloro che lo incontrano, Carlo continua a essere testimone straordinario di come l’amicizia con Gesù renda la vita più interessante e lieta. Seguitissimo da milioni di giovani, la sua storia è conosciuta e amata oggi in tutto il mondo. Carlo ha vissuto intensamente tutta la sua quotidianità sempre guardando a Gesù, ed è la forza della normalità che la Chiesa, dichiarandolo Santo, desidera mettere davanti agli occhi di tutti.

Luce da Luce. Nicea 1700 anni dopo 

Che senso ha organizzare una mostra intitolata “Luce da Luce: Nicea 1700 anni dopo”, dedicata ad una riunione di circa 300 vescovi agli inizi del secolo IV sulle rive di un lago nell’attuale Turchia? La scommessa che ispira la proposta è che questo evento abbia a che vedere col fatto che oggi tutti ci sentiamo un po’ sbagliati, inadempienti, mai abbastanza. Tutti, giovani, anziani, ricchi, poveri, tutti condividiamo questa esperienza. Ma proprio a Nicea la Chiesa, di fronte alla crisi ariana, è riuscita a formulare per la prima volta la verità sconvolgente che Dio è Padre, non che fa il Padre. Quindi non è che Dio può decidere se essere Padre o non essere Padre, proprio perché Gesù è il Suo Figlio eterno. Ma ciò significa dire che Dio non può far altro che amarci e questa è una notizia che ci libera. Anzi, forse noi soffriamo così tanto proprio perché abbiamo perso tale riferimento. Perciò la mostra, in occasione di questo anniversario di Nicea, è una grande occasione per recuperare questa verità.
Così, la Pontificia Università della Santa Croce e l’Associazione Patres hanno accolto l’invito del Meeting a elaborare un percorso storico, teologico e spirituale attraverso gli eventi del Concilio di Nicea del 325.

Io, Frate Francesco

Scopo della mostra è ri-conoscere Francesco d’Assisi, il poverello che ha vissuto all’altezza della sua umanità solo seguendo il Vangelo. Si desidera così entrare nell’esperienza di Francesco, nella sua umanità inquieta e nel dramma della sua vita che arriva alla gioia e alla riconciliazione.
La finalità della mostra è favorire un incontro autentico con frate Francesco ponendo al centro del percorso narrativo il suo Testamento che mette in luce la sua svolta antropologica, l’unità della persona, spirito, anima e corpo: il rapporto di Francesco con Dio, con sé, con gli altri uomini, con il Creato. Francesco si rivolge sia ai frati che lo hanno conosciuto che a quelli che verranno dopo; il Testamento è quindi un documento che, fino ad oggi, è rimasto fondamentale per l’Ordine, insieme alla Regola, e un punto fermo di lavoro in quanto documento fondativo.
I frati che hanno curato la mostra hanno messo in luce i nessi tra il Testamento e il presente, e proprio questa contemporaneità, che rende interessante la vita di San Francesco oggi, verrà evidenziata dalle guide lungo il percorso.

Chiamati due volte

La mostra rende omaggio ai 19 martiri algerini uccisi in attentati terroristici nel cosiddetto decennio nero del Paese (1992-2002) e diffonde la conoscenza del loro sacrificio. “Chiamati due volte” perché la loro fedeltà alla chiamata di Gesù Cristo attraverso la vocazione si è incarnata in una fedeltà al popolo algerino, vittima anch’esso della violenza e dell’odio, attraverso un ricco dialogo, a diversi livelli, con persone musulmane con cui “hanno fatto corpo”, come ha detto il postulatore della causa di beatificazione, il trappista Thomas Georgeon. Nel percorso si racconta della loro fede, che li ha portati a scegliere di rimanere nel Paese nonostante le minacce, e del loro impegno umano per il dialogo e la pace, offrendo un messaggio universale di speranza e riconciliazione.

Homo Faber. Invenzioni e scoperte di nuovi materiali

Un aspetto decisivo nella storia è la capacità dell’uomo di utilizzare i materiali che la natura offre per migliorare le proprie condizioni di vita. Anche oggi è la scoperta di nuovi materiali con proprietà inedite e affascinanti (superconduttori, materiali biocompatibili e biodegradabili, strutture bidimensionali, etc.) che apre la strada a nuove possibilità.
Questi “nuovi mattoni”, in ultima istanza, sono il geniale assemblaggio fatto dall’uomo dei “vecchi mattoni” che sono alla base di tutta la realtà fisica – gli atomi – sfruttando la conoscenza approfondita delle leggi naturali che ne regolano il comportamento.

Ciò che permette questo “livello di novità” è l’incontro tra il dato della natura e il lavoro creativo dello scienziato, che “costruisce” obbedendo e sfruttando le regole che sono date.

Un Tesoro in vasi di Creta. Ermanno “lo storpio” chiamato a guardare in alto

La mostra è un cammino per scoprire cosa abbia generato questa positività che Ermanno ha voluto comunicare a chi gli stava vicino. Una vita tutta tesa a “guardare in alto”, si trattasse di studiare le stelle, indagare la provvidenza nella storia, comporre inni per lodare Dio, invocare aiuto nella sofferenza. È stata questa pienezza di vita a generare la devozione popolare, da subito diffusa in tutta la regione.
La sua storia rimanda a esperienze vive oggi: volti e luoghi che condividono le stesse fatiche di Ermanno e documentano che ogni vita, anche quella più fragile, così vissuta sia un miracolo in atto.

Vasilij Grossman

La mostra viene proposta in occasione dei 120 anni dalla nascita dello scrittore e offre un percorso di lettura innovativo dell’opera di uno dei più importanti scrittori del Novecento. Il visitatore è invitato a ripercorrere le tappe fondamentali dell’evoluzione letteraria di Grossman, dalla giovinezza segnata dall’ideale socialista fino all’approdo a un realismo metafisico e religioso. Le fotografie inedite di Grossman e un cortometraggio tratto da uno degli episodi di Vita e destino completano la prospettiva unica che la mostra propone sul grande scrittore russo.

Non si può morire per un dollaro

Scopo della mostra è percorrere gli episodi della vita di Amadeo Peter Giannini (1870-1949), un pioniere italo-americano, nato da una famiglia di immigrati italiani, che ha trasformato radicalmente il settore bancario negli Stati Uniti. Fondatore della Bank of Italy, poi diventata Bank of America, non ha solo intrapreso un impegno economico, ma un impegno sociale che parte dall’osservazione della realtà e dai bisogni degli uomini.
Dopo il terremoto di San Francisco del 1906, offrì prestiti senza chiedere documenti o garanzie, rischiando tutto per aiutare piccoli imprenditori e famiglie a ricostruire le proprie vite. Questo approccio inclusivo e visionario, basato sulla fiducia reciproca, rivoluzionò il sistema bancario e contribuì a far crescere un’intera generazione di imprenditori e creativi, sostenendo progetti pionieristici. Il desiderio di realizzazione di ogni uomo era un bene per lui e per gli altri pertanto occorreva impegnarsi e rischiare affinché ognuno potesse essere messo nelle condizioni di giocare i propri talenti. Questa visione ha prodotto sviluppo e benessere per molti. L’obiettivo della mostra è lasciare ai visitatori un messaggio di ispirazione sul ruolo attivo che ogni persona può avere nell’economia e nella società in linea con il tema del Meeting e provocare domande che spesso si ritengono scontate o poco importanti.

Pietre Viventi

La mostra intende far conoscere la passione costruttiva, la novità e la bellezza testimoniate dalla grande diffusione dell’architettura e dell’arte romanica a partire dall’anno Mille, quando l’intera Europa “si rivestì di un bianco manto di chiese” (R. Glaber), sino a tutto il secolo XII. L’ideale di novità e di bellezza della costruzione della chiesa romanica è immagine profonda dell’edificazione della comunità cristiana attraverso “pietre vive”, come testimoniano numerose opere e testi medievali.

Ogni uomo al suo lavoro

Il punto di partenza è che il lavoro, ancora oggi è origine di innumerevoli domande che si destano nella persona che lo svolge o che lo cerca. Allo stesso tempo viviamo in un contesto nel quale sebbene il lavoro cresca in quantità ed intensità, la soddisfazione e la felicità delle persone che lavorano, decresce, come ci mostrano costantemente dati e ricerche nazionali e internazionali. In un contesto in cui questo tema è particolarmente urgente e dibattuto, la mostra nasce per essere un luogo dove porre e intercettare le domande che chiunque lavori si trova ad affrontare, mettendole in dialogo con esperienze di chi ha provato a ipotizzare, nell’esperienza, delle risposte. Come? Con il paragone con l’esperienza e i giudizi di chi ha provato a rispondere: imprenditori, manager, lavoratori dipendenti, professionisti, realtà del no profit, italiani e stranieri e di diverse età proveranno, attraverso delle brevi pillole video, a dare il loro contributo.
Questo a partire da alcune tematiche che paiono particolarmente urgenti oggi e che riguardano le diverse sfaccettature del senso del lavoro. La mostra si sviluppa in tre diverse sezioni costituite da elementi di contesto, domande emerse e testimonianze.

Profezie per la pace

Come dice il cardinale Pizzaballa, intervistato dagli studenti (un lungo estratto video verrà presentato al termine della mostra), «dentro questo mare di odio, di guerre, dolore e paura, serve essere capaci di vedere le realtà belle, di cercare le persone che spendono la propria vita per qualcosa di bello: sono i risorti di oggi che ti dicono che c’è ancora luce». È questa la “strana logica” della profezia adottata per la mostra. Ogni gruppo di studenti è andato alla ricerca di storie di pace “impossibili”, eppure reali: persone con un’esperienza diretta, sul campo, della guerra e dei suoi effetti, che potessero testimoniare la propria esperienza di pace vissuta all’interno di contesti politici, culturali, religiosi differenti.

Per informazioni visita la pagina delle Mostre itineranti
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