IL MIO NOME È KHALID

di Monica Mondo, Marietti 1820

Libia, autunno 2011. Muhammar Gheddafi viene catturato, torturato e freddato con un colpo di pistola. Una pistola d’oro.
Da Tripoli su una delle tante navi che attraversano il Mediterraneo, Khalid scappa verso l’Italia. Ha tredici anni. Scappa per la guerra, per una famiglia lacerata, perché non sà da che parte satre: il fratello combatte coi ribelli, il padre é schierato con la milizia. Custodisce un segreto esaltante e pericoloso.
A Roma é clandestino: gli incontri di un solo giorno gli svelano l’avventura e il dramma, l’amicizia vera. E un nuovo modo di guardare la vita.

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