CMC: “Il crollo delle evidenze e la nascita di cose nuove”

Febbraio 15, 2017
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“Il crollo delle evidenze e la nascita di cose nuove. L’oggi come storia”. È questo il fil rouge del nuovo ciclo di incontri del Centro Culturale di Milano che prenderà il via settimana prossima. Un tema ampio, ma che certo ci tocca tutti da vicino. Quando parliamo del crollo delle evidenze, del crollo delle antiche sicurezze indichiamo qualcosa che caratterizza profondamente la nostra epoca, il contesto in cui viviamo. Proviamo a guardare ad alcuni momenti della storia in cui, davanti ad una mancanza di evidenza, un soggetto nuovo si è posto nel contesto in cui vive per una percezione geniale e diversa di guardare le cose e la realtà. Perché, usando le parole di don Giussani, «è dalla bellezza che nascono continuamente immagini di possibilità insospettate per riparare le case distrutte e costruirne di nuove» ((L. Giussani, S. Alberto, J. Prades, Generare tracce nella storia del mondo, Rizzoli).

Il primo incontro (mercoledì 15 febbraio, ore 20,45), sarà dedicato a “Gli sguardi di Giotto”, con Marco Rossi, docente di Storia dell’Arte Medievale nell’Università Cattolica di Milano e Brescia. Scopriremo che Giotto propone una nuova possibilità di costruzione umana e culturale a partire dallo sguardo, rifondando la cultura e l’arte sulla persona.

Il carisma di san Filippo Neri animerà il secondo incontro (mercoledì 8 marzo, ore 20,45), “Il nuovo inizio di San Filippo Neri alla Vallicella tra Federico Barocci e Caravaggio” guidato da Alessandro Rovetta, docente di Storia della Critica d’Arte nell’Università Cattolica di Milano, col tentativo di indagare la novità che porta, nella Roma post riforma luterana della metà del Cinquecento, il programma decorativo per la chiesa di Santa Maria in Vallicella, ideato dal Santo e attuato dai più grandi artisti del tempo.

A due incontri d’arte ne seguiranno due storici, su due uomini che, di fronte allo smarrimento dell’uomo nel loro tempo, rispondono risvegliando l’esigenza di senso e tracciando una nuovo metodo e una strada per conoscere la realtà: don Sturzo e don Giussani.

L’appuntamento con il primo (martedì 21 marzo, ore 20,45), “Don Sturzo, il popolo e la democrazia” vedrà protagonista monsignor Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale, in percorso per conoscere il maggior esponente del cattolicesimo politico italiano del Novecento, uno che partendo da uno spirito ideale e da un acuto giudizio storico sulla necessità di una presenza cattolica anche in politica, ha rimesso a tema quel bene comune che sempre il potere deve servire.

L’appuntamento con don Giussani, a chiusura del ciclo (5 aprile, ore 20,45), partirà dalla storia di Gioventù Studentesca: “Un altro Sessantotto. Dialogo sulla storia di GS nel libro di Marta Busani”, con Marco Garzonio, Presidente della Fondazione Ambrosianeum, Carlo Tognoli, Presidente della Fondazione Amare Milano e Pier Alberto Bertazzi, medico, per una serata sulle tracce di un importante momento di vita della Chiesa.

Per informazioni visita il sito del Centro Culturale di Milano


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