Bolzano: E l’esistenza diventa una immensa certezza

Testimonianza di Padre Aldo Trento


Nella mentalità più diffusa ai nostri giorni, nella coscienza con cui ciascuno di noi affronta le sfide e le fatiche del vivere, sembra che non sia più possibile alcuna vera certezza. Quando pensiamo al senso della nostra esistenza non siamo forse tutti tentati, come figli del nostro tempo, di ritenere che la nostra origine e la nostra destinazione siano in balìa della sorte, e che in definitiva nulla possiamo rispetto alle forze incontrollabili di un fato cieco e di un’insensata casualità? Quel che però appare certo è che l’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino. Tra l’altro ciò appare ancora più urgente in un periodo storico in cui tutto o quasi (politica, economia, lavoro, vita personale e sociale…) sembra accompagnare l’uomo sempre più verso il baratro dell’incertezza. “Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente” (Benedetto XVI, Enc. Spe Salvi, 2). E quindi: su quale certezza e conseguentemente su quale speranza l’uomo può fondare ragionevolmente la propria esistenza? La certezza che cerchiamo non è un’ideologia o una strategia o una convinzione psicologica, ma l’umile capacità di riconoscere ciò che “già siamo”. Non tanto che le cose andranno a posto come pensiamo noi, ma che noi stessi siamo in rapporto con Chi ci fa continuamente. Per ascoltare un’esperienza che racconti questa certezza, abbiamo invitato Padre Aldo Trento: missionario in Paraguay dal 1989 e parroco nella chiesa di San Rafael ad Asuncion, dove da alcuni anni gestisce un centro che sino a oggi ha assistito quasi 15.000 malati di AIDS, per la maggioranza bambini. E’ un uomo di cui colpisce la storia personale, drammatica e, al tempo stesso, feconda, da cui scaturisce il suo modo di affrontare le circostanze, sia liete che dolorose, in terra di missione come una sorgente sorprendente e continua di vita: per questo desideriamo ci racconti come per lui sia ora possibile poter riconoscere quotidianamente, in ogni momento della sua vita, la Presenza di Colui che dà la Speranza più attesa: che nulla finisce, che nulla possa terminare e che così come siamo, ciò che abbiamo vissuto, che viviamo e che vivremo non vada perduto e soprattutto che i nostri desideri non siano stati neanche per un istante illusori.
(Centro Culturale Romano Guardini)



Data

Venerdì 30 Marzo 2012 ore 20:45

Luogo

Sala di rappresentanza del Comune di Bolzano, vicolo Gumer 7, Bolzano