Milano: Johann Sebastian Bach 1685-1750
Le Variazioni Goldberg costituiscono uno dei massimi capolavori della storia della musica. Esse vennero composte nel 1745 da Johann Sebastian Bach giunto agli ultimi anni di vita, concentrato sulla ricerca di complessità misteriose, di simboliche architetture sonore, essendosi distaccato da un mondo musicale che non ne aveva compreso la grandezza.
Si tratta di trenta variazioni precedute e seguite dal Tema che le genera, un Tema di semplicità stupefacente, se confrontato alla ricchezza musicale che da esso scaturisce. E il suo ritorno finale diviene un’emozionante chiusura del cerchio.
Il brano è stato composto per clavicembalo, la tastiera che Bach aveva a disposizione, ma la musica del Compositore che siglava ogni sua opera alla fine con “soli Deo gloria” è così assoluta da rivelare prospettive sorprendenti, pur rimanendo sempre se stessa, attraverso il suono di strumenti differenti da quelli originari, il pianoforte, o, come avverrà stasera, il trio d’archi, in grado di rendere più esplicite le polifonie segrete di questo capolavoro in cui spiritualità, bellezza e complessità si fondono giungendo all’Assoluto.
