Rho (Mi): La bellezza disarmata
Comunione e Liberazione, l’Associazione “Vita e Destino” in collaborazione con Rizzoli hanno organizzato la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di Julián Carrón (Rizzoli, 2015).
Sono intervenuti
Fausto Bertinotti, Presidente Fondazione Cercare Ancora
Eugenio Borgna, Primario emerito di Psichiatria – Ospedale Maggiore di Novara
Julián Carrón, Autore e Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione
Ha coordinato
Mauro Ballerini, Responsabile zona di Rho di Comunione e Liberazione
Cronaca dell’incontro:
“L’imprevisto, contro la catastrofe dell’umano” di Franco Mugerli (Tracce.it, 19/02/2016).
Il Santuario dell’Addolorata di Rho ha ospitato, giovedì 18 febbraio, la presentazione del libro La bellezza disarmata di don Julián Carrón. Insieme all’autore c’erano anche Fausto Bertinotti, ex presidente della Camera e guida della Fondazione “Cercare ancora”, ed Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria all’ Ospedale Maggiore di Novara. Moderatore, Mauro Ballerini, responsabile per la zona di Rho di Comunione e Liberazione, che, con l’Associazione Vita e Destino, ha organizzato l’incontro. Numerosissimo il pubblico, oltre mille persone. Un’affluenza che non ha impedito a un silenzio sorprendente di accompagnare gli interventi.
La lettura del testo fatta da Borgna si è incentrata attorno a quali risorse interiori nascono nei nostri cuori per rispondere alle domande più vere della nostra esistenza. Il Professore ha elencato alcune grandi parole che si ritrovano all’interno del libro. «L’“amicizia”, quel miracolo che ci mette in sintonia con l’altro e apre il cuore ad un’altra grande parola: la “speranza”, senza della quale non c’è possibilità di vita». E poi la “tristezza”, quella «profonda nostalgia di qualcosa che è assente (San Tommaso) e di cui occorre con coraggio fare esperienza per ritrovare noi stessi («in interiore hominis habitat veritas», sant’Agostino)». Ancora, la “solitudine”, «grande compagna della vita che non è isolamento», ma possibilità di trasformare «in una presenza ascoltata le esperienze e le emozioni vissute». O il “silenzio” «come capacità di cogliere il Mistero, la radice più profonda della riflessione di Carrón». Solo se la ragione, come diceva Pascal, riconosce i suoi confini e il proprio limite «può essere colmata dal mistero, il volto di Dio che ci permette di salvarci e di uscire dall’angoscia e dalla disperazione. Infine, la parola “incontro”. Se sappiamo veramente ascoltare non possiamo prevedere cosa ne può nascere come scintilla di conoscenza e di cambiamento per la nostra vita».
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