Rimini: Natalità e accoglienza. Le cause profonde della denatalità
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In un tempo in cui il declino demografico non è solo un dato statistico, ma un segno di una società che ha smarrito la fiducia nel futuro, è urgente fermarsi e riflettere.
È urgente fermarsi a riflettere, in particolare per l’emergere di fenomeni. Si pensi ad alcune generazioni che dichiarano che avere figli non è una priorità, oppure perfino al crescere di modelli di vita come quello delle coppie DINK (double income, no kids – doppio stipendio nessun figlio).
La natalità non è solo una questione economica o sociale, ma, come ha affermato Papa Francesco: “La nascita dei figli è l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo”.
Il nostro presente è segnato da un insieme di paure – dall’instabilità geopolitica alla precarietà economica – che, senza una speranza, soffocano i desideri e trasformano la vita in un affanno solitario. Dietro queste difficoltà, si nasconde una crisi di generatività che mina non solo la capacità di fare figli, ma anche quella di immaginare e costruire un futuro comune. “Non possiamo accettare che la nostra società smetta di essere generativa e degeneri nella tristezza”, ha sempre dichiarato Papa Francesco.
A partire da queste riflessioni l’incontro si propone di approfondire le cause profonde della denatalità, andando oltre risposte come “fare figli costa troppo”. Cosa si è rotto nella nostra società? E come possiamo recuperare una speranza che non sia sterile ottimismo, ma una virtù concreta capace di generare cambiamento?
Attraverso i contributi di esperti e testimoni diretti, ci interrogheremo sul nostro compito nel mondo, per riscoprire il significato di una vita generativa, intesa non solo come capacità di fare figli, ma come scelta di creare, accogliere e generare speranza.