Rovereto (Tn): La persecuzione dei cristiani in Nigeria

Incontro con Padre Pietro Gheddo e Enrico Franco


Dall’inizio dell’anno sono oltre 500 i morti causati dal gruppo islamista Boko Haram, gran parte assassinati mentre erano in chiesa, dove ciononostante i cristiani continuano a recarsi scegliendo la libertà di credere e di manifestare la propria fede.
A fronte di una diffusa indifferenza per cotali massacri di innocenti è stato lanciato nel mese di giugno un appello bipartisan dal titolo
“Difendiamo i cristiani in Nigeria, non aspettiamo la prossima domenica” che ha ricevuto numerose adesioni. In una intervista rilasciata ad Oasis alla fine di luglio, Mons. Matthew Hassan Kukah, Vescovo di Sokoto ammonisce a non caricare le violenze con toni di odio religioso, ma invita a ricercarne la radice in questioni economiche.“Dietro gli attacchi alle chiese nigeriane c’è
una volontà di predominio etnico ed economico. L’obiettivo è spartirsi i proventi del petrolio, e trasformare i popoli del Sud del Paese, per tradizione cristiani, in cittadini di serie B attraverso l’introduzione della Sharia”: ad affermarlo è Enzo Pace, professore di Sociologia delle religioni all’Università di Padova, in un’ intervista pubblicata dal sito www.ilsussidiario.net agli inizi di agosto. Con l’aiuto di Padre Pietro Gheddo, autorevole e riconosciuto testimone delle vicende dei cristiani nel mondo, la conferenza intende offrire una occasione per comprendere i fatti che insanguinano la Nigeria.

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Oltre 150 persone hanno partecipato all’incontro – conferenza sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, quale responsabilità organizzato dal Centro Culturale Rebora di Rovereto (TN), in collaborazione con l’Associazione Conventus, storica e radicata associazione culturale della città di Rovereto, con la quale, in particolar modo, nel corso del 2012, il Centro Culturale Rebora ha inteso realizzare iniziative congiunte.

Padre Piero Gheddo ha testimoniato un modo laico, cioè cristiano di guardare, osservare e quindi giudicare i tragici fatti della Nigeria, ma anche di altri paesi africani e non in cui spesso i cristiani sono oggetto di marginalizzazione, finanche di persecuzione violenta da parte di gruppi islamici.
Padre Gheddo ha voluto sottolineare che i conflitti affondano le loro radici non solo e soltanto in contrapposizioni di natura religiosa, ma essi sono da ricercare altresì in contrasti che nascono da questioni economiche, collegate allo sfruttamento delle popolazioni e da contrasti derivanti da appartenenze geografiche ed etniche. Padre Gheddo ha richiamato tutti a lasciarsi afferrare da Gesù, ad innamorarsi di Lui quale metodo di testimonianza che non vale soltanto per quanti sono impegnati in opere missionarie all’estero ma anche per quanti, come noi, vivono in Occidente e in particolare modo in Italia.

Nella profonda stima per la persona di Mons. Luigi Giussani, Padre Gheddo ha comunicato tutta la sua passione ed entusiasmo, a tratti davvero commoventi, nonché il suo desiderio di comunicare l’incontro con Cristo. Egli non ha neppure lesinato qualche autocritica per taluni atteggiamenti cristiani, che perdono di vista proprio la persona di Gesù per affermare una ideologia ovvero una posizione giusta nella società.

La presenza quale moderatore di Enrico Franco, Direttore del Corriere della Sera del Trentino, che ha voluto accettare di intervenire all’iniziativa, ha dimostrato la forza propositiva dei Centri Culturali quali “ponti” per un reale dialogo scevro da pregiudizi tra persone che riconoscono, nella diversità di opzioni ideali, appartenenze religiose ovvero credi politici, l’importanza di confrontarsi “in mare aperto”, senza reti di protezione.

Da ultimo, ma non meno importante, si evidenzia la partecipazione di amici impegnati nelle attività di altri centri culturali della Regione, da cogliere quale segnale di attenzione e di sostegno reciproco.

(Alceste Santuari, presidente Centro Culturale Clemente Rebora)



Data

Giovedì 04 Ottobre 2012 ore 20:30

Luogo

Sala Filarmonica, corso Rosmini, 86 Rovereto (Tn)