Vedano Olona (Va): Il predestinato Paolo VI, un rivoluzionario
L’Associazione “Fiera di San Pancrazio” ha organizzato lo spettacolo teatrale dal titolo “Il predestinato Paolo VI, un rivoluzionario“, un racconto immaginario di un amico di Paolo VI, in cui si sono alternate canzoni e musiche e sono state ripercorse le prese di posizione di Giovanni Battista Montini, prima da Vescovo e poi da Papa.
Fiera di San Pancrazio ha voluto proporre una settimana dedicata alla conoscenza di Giovanni Battista Montini, attraverso la mostra “Paolo VI Santo” (inaugurata martedì 16 ottobre presso sala San Maurizio a Vedano Olona e visitabile fino al 23 ottobre, anche con l’esaustiva spiegazione delle giovani guide) e il suggestivo spettacolo “Il predestinato – Paolo VI un rivoluzionario”, dove la voce di Luciano Bertoli ha saputo dare corpo ai pensieri più intimi e personali di Giovanni Battista Montini, attraverso scritti e lettere più o meno noti del papa.
La mostra, divisa in tre parti dedicate all’uomo, l’arcivescovo e il papa, propone il percorso dell avita di Montini grazie a lettere e fotografie, delle pagelle delle elementari fino ai suoi appunti per i documenti del Concilio Vaticano II, passando per le sue foto da arcivescovo seduto in mezzo ai banchi di scuola dei seminaristi o in Africa circondato dai bambini.
La mostra,così come lo spettacolo, hanno ikl pregio di mostrare in modo chiaro, non solo la storia di Paolo VI nota a tutti attraverso i documenti o discorsi ufficiali, ma anche quella più intima e personale. Fra i documenti esposti colpiscono una breve poesia battuta a macchina da un amico per festeggiare l’elezione a vescovo di Giovanni Battista Montini, o un bigliettino che egli scrisse bambino al padre, promettendogli di non rispondere più male alla mamma e essere bono con tutti. Ci sono anche appunti personali, annotazioni segnate sull’agenda nei viaggi in Africa o l’elenco dei vestiti da indossare per partecipare al Concilio.
La stessa curata attenzione all’aspetto più personale dell’operato di Montini da vescovo e poi da papa emerge anche nello spettacolo a lui dedicato. L’attore si immagina amico e testimone della storia di Montini, che trasmette al pubblico attraverso il racconto di fatti significativi della sua vita e la lettura di lettere che il papa ha scritto o ricevuto da persone a lui care, che hanno condizionato il suo pensiero e le sue scelte. Ne sono esempio l’affetto per gli amici, come Jacques Maritain e Jean Guitton, visti come consiglieri insostituibili, la lettera scritta per la liberazione di Aldo Moro, declamata da Luciano Bertoli con una chiarezza e intensità d’emozione tale da far comprendere il reale dolore del papa, non chiamato a intervenire solo dal suo ruolo ufficiale, ma da un legame di relazione personale con il sequestrato. La narrazione è accompagnata da video della storia di Montini e dal canto di alcuni coristi e musicisti della parrocchia di Vedano Olona. E’ la Chiesa di oggi che partecipa attivamente al racconto dell’attore, non solo spettatori, ma co-narratori della storia, accompagnati dal vivo ascolto del pubblico riunito nella bella chiesa di San Pancrazio.
Per introdurre questo spettacolo il presidente dell’Associazione, Walter Cortellari, ha voluto legare la figura di Paolo VI a tre parole significative: relazioni, perchè le buone amicizie, l’incontro con persone di idee e religioni diverse, l’ascolto con i giovani, lavoratori, artisti, è sempre stato centrale nel sacerdozio di Giovanni Battista Montini; unità perchè il confronto, aperto anche alla discussione e se necessario all’opposizione, con le forze sia politiche sia religiose (si pensi ai discorsi tenuti all’ONU e ai complessi lavori del Concilio Vaticano II) è sempre confluito in posizioni di conciliazione e incontro reciproco; Speranza, perchè il mondo è un campo fertile da seminare, con la certezza che a tempo debito darà i suoi frutti.
Questo è stato papa Paolo VI, un uomo che ha saputo vivere in modo propositivo il suo tempo, un costruttore di pace e dialogo, che ha posto le basi per una Chiesa in cammino verso il futuro.
(Simona Bramanti, Fiera di San Pancrazio)