Filippetti: Maria Maddalena nell’arte

Luglio 13, 2016
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Il 22 luglio la memoria liturgica di Maria Maddalena sarà elevata a festa «per espresso desiderio del Santo Padre». Ecco come l’arte ha raccontato la sua figura: la ricerca «dell’amore dell’anima mia» e l’incontro con Gesù…Ventidue luglio 2016. In pieno Giubileo della Misericordia, la memoria di santa Maria Maddalena viene liturgicamente elevata a festa, con un nuovo Prefazio «de apostolorum apostola». Lei, la prima “mandata da” (questo significa “apo-stolo”): mandata dal Risorto a darne notizia agli undici, a loro volta mandati. Il recente decreto, emanato «per espresso desiderio del Santo Padre», è accompagnato da un testo illustrativo in cui si legge, tra l’altro: «È certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo san Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta. Questa interpretazione continuò ed ebbe influsso negli autori ecclesiastici occidentali, nell’arte cristiana e nei testi liturgici relativi alla santa».

Vediamone la vicenda narrata dalla grande arte, fermandoci qui solo su Caravaggio e Giotto, e allargando poi lo sguardo sugli altri artisti che trovate nella fotogallery.

Don Giussani immagina così il primo incontro: «La Maddalena è là sul marciapiede, curiosa… a guardare la folla dietro quel Gesù che si dice il Messia (l’avrebbero ucciso qualche mese dopo); e Gesù, passando di lì un istante, senza neanche fermarsi, la guarda: da allora in poi lei non guarderà più se stessa, non vedrà più se stessa e non vedrà più gli uomini, la gente, casa sua, Gerusalemme, il mondo, la pioggia e il sole, non potrà più guardare tutte queste cose se non dentro lo sguardo di quegli occhi. Quando si guardava allo specchio la sua fisionomia era dominata, determinata da quegli occhi. C’erano quegli occhi dentro lì – mi capite? – il suo volto ne era plasmato» (Dal temperamento un metodo, Milano, 2002, pp. 5-6).

Eccola, in dialogo con Marta, nella tela di Caravaggio: la cipria, il pettine, le ricche vesti, la generosa scollatura. Tiene la sinistra appoggiata a quello specchio e con la destra stringe il fiore d’arancio: ha incontrato «l’amore dell’anima sua», lei che si era fatta bella per i tanti uomini, senza mai trovare la soddisfazione.
CONTINUA A LEGGERE…su Tracce.it, “Apostola degli apostoli!” di Roberto Filippetti, 11/07/2016)