Tornare a Francesco d’Assisi – figura indimenticabile, affascinante ancora oggi per credenti e non credenti – per cercare di capire attraverso il teatro cosa la sua vita, le sue scelte radicali, la sua spiritualità, la sua fede, la sua umanità possono dire e ispirare ancora oggi, nello scorcio di questo terzo millennio cristiano, a 800 anni (1223) dall’approvazione della Regola.
È noto che Francesco, dal medioevo a oggi, è stato indagato dall’arte figurativa, dal teatro,finanche dal cinema, talvolta indugiando su stereotipi o trasformazioni poco fedeli alla sua grandezza e originalità. Noi vogliamo tornare alle origini, al genere del dramma sacro e del mistero medievale, dandone però una lettura attuale, lontano da una facile apologetica; desideriamo sostare su uno degli aspetti meno scrutati del ‘poverello d’Assisi’, ossia la sua ultima permanenza sulla montagna de La Verna: là Francesco, due anni prima della morte, conobbe la crisi, lo smarrimento, la solitudine, il dubbio, desiderando a tal punto la presenza di Dio da entrare in lotta con Lui. Da La Verna, oltrepassato l’umanissimo momento di fatica con i segni delle stigmate del crocifisso nella carne, Francesco giungerà fino ad Assisi, alla riconciliazione intima, all’incontro con Chiara, al Cantico delle Creature e al definitivo, estremo, abbandono in Dio, la sera del 3 novembre 1226.
Lo spettacolo, costruito attorno alle vicende de La Verna in cinque misteri medievali –incorniciati da un prologo e un epilogo –, incarnerà questo tragitto, secondo lo sguardo dell’amico frate Leone, confidente di Francesco, che in seguito stese una delle prime cronache sul grande uomo d’Assisi e che fu anche amico di Chiara, altra figura che desideriamo indagare per restituirne, in controluce, la forza e la modernità.
Sentiremo così ancora vibrare la profezia del poverello d’Assisi, eloquente anche per chi percorre le strade di questa nostra epoca, certamente diversa ma, nel profondo, abitata da tensioni e speranze simili, perché sono quelle dell’umanità in cammino nel tempo.
Drammaturgia di Sergio Di Benedetto
Con Matteo Bonanni (Francesco d’Assisi), Angelo Zilio (Frate Leone anziano), Diego Becce (frate Leone giovane), Giulia Marchesi (Chiara d’Assisi). Regia di Fabio Sarti
Una co-produzione Compagnia Exire e Associazione Svizzera Culturainsieme