Il Nichilismo del nostro tempo: Intervista a Costantino Esposito
Marty e Rust sono i protagonisti di True Detective, serie televisiva americana di grande successo prodotta e lanciata da HBO nel 2014.
Marty e Rust sono anche due tra i numerosi compagni e interlocutori che troveremo nel nuovo saggio di Costantino Esposito*: Il nichilismo del nostro tempo, in uscita tra pochi giorni per le edizioni Carocci. Il nostro Autore fin dalle prime pagine, nel raccontarci la genesi di questo volume, non si nasconde. Uno dei suoi principali interessi, nel rigoroso utilizzo degli strumenti e delle categorie proprie delle discipline filosofiche, è quello di cercare di capire, mostrare e interloquire con i differenti modi di “essere al mondo” delle persone.
Di ciascuno di noi: come viviamo, come percepiamo noi stessi, la nostra intelligenza, libertà, affezione. Gli altri, anzi, il nostro rapporto con l’alterità.
Ecco dunque comparire personaggi provenienti da serie televisive, stralci di dialoghi con i propri studenti universitari, continui riferimenti ai linguaggi, alle finzioni e ai poteri dei nuovi media. E la poesia, la letteratura di ieri e di oggi, da Corman McCarthy a Philip Roth, per la gioia del mio collega e autore di questo blog Angelo Chiani.
Tutto serve e da tutto e da tutti possiamo imparare, perché la posta in gioco è alta: l’uomo e la sua concezione come “luogotenente del nulla” e al contempo “pastore dell’essere” per utilizzare due celebri espressioni – citate nel testo – di Martin Heidegger, pensatore caro e a lungo indagato dal nostro Autore.
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