La questione

LA CASA DEGLI SGUARDI di DANIELE MENCARELLI

24 Giugno 2019
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“La casa degli sguardi” di Daniele Mencarelli (Mondadori), racconta la vicenda umana di un giovane poeta segnato da “una malattia invisibile all’altezza del cuore e del cervello”. Precipita in un vuoto sempre più profondo, passando da un bar all’altro e cercando nell’alcool neanche lui sa bene che cosa. A interrompere questa caduta rovinosa è la possibilità di un lavoro, il 3 marzo 1999 firma un contratto con una cooperativa per prestare il suo servizio all’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma. Così inizia per Daniele un cammino che testimonia la modalità con cui un uomo può ritrovare se stesso. Daniele conosce il dolore dei bambini, li vede soffrire e morire e tra loro uno Toc-Toc Alfredo lo segnerà profondamente. Di fronte a tanto dolore Daniele ha un sussulto morale, grazie al suo sforzo la sua vita cambia però dal lunedì al venerdì perché poi quando non va a lavorare riprecipita nell’alcool e in modo spesso rovinoso. Dentro il dramma del dolore dei bambini e la sua ultima incapacità affiora forte una domanda di perché che non può sradicare dal suo cuore, una domanda che pian piano si rivolge a Dio, chiede spiegazioni, urge risposte. Ma lui non basta, neanche le sue buone intenzioni morali, è un incontro a cambiare la sua vita, un gesto d’amore che vede all’ospedale e che determina in lui un contraccolpo decisivo. In quel gesto Daniele coglie che non serve spiegare il perché del dolore, ci vuole qualcuno che lo sappia comprendere e portare. Questo, un’esperienza vissuta, cambia la sua vita, è da lì che tutto in lui diventa nuovo, non cadrà più nel vortice dell’alcool e troverà il modo di portare il dolore che incontra.

La casa degli sguardi è un romanzo che colpisce perché indica quale sia il cammino del cambiamento della persona: non è una intenzione a rendere migliore la vita dell’uomo, ma che accada un incontro. Tutta la vita di Daniele è intessuta di incontri con la realtà, il dolore dei bambini emerge dal fatto che lui non si limita a fare il suo lavoro, ma guarda a ciò che si trova davanti e si lascia commuovere dai volti sofferenti dei bambini. Tutto in lui è incontro e questo è più forte e decisivo delle sue contraddizioni, lui sa guardare e riconoscere il bisogno, lui sa soffrire con chi soffre finchè vi è un incontro sconvolgente, un incontro da cui inizia il suo cambiamento. Quello che Mencarelli racconta è la vita, il drammatico incedere del suo percorso, il rischio di cadere nel nulla, il suo romanzo ben esprime il detto di Camus «Non è a forza di scrupoli che un uomo diventerà grande. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come un bel giorno». E’ quanto testimonia l’esperienza di Daniele, è un incontro a cambiare la sua vita (Gianni Mereghetti).


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