La questione

La mostra a Varese “Da solo non basto”

26 Febbraio 2024
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Nella settimana varesina oltre 1700 presenze e oltre 50 volontari impegnati nella realizzazione. Molti giovani alla serata con don Claudio Burgio, fondatore della comunità KAIROS. Un salone Estense gremito di persone di ogni età ha accolto l’altra sera don Claudio Burgio, fondatore della comunità KAIROS, che da oltre vent’anni si fa carico ed accompagna tanti giovani in cerca di una strada, minori “difficili” che si impegnano a riprendere in mano la propria vita dopo aver commesso errori che li hanno portati a dover scontare una pena. Il sacerdote milanese, con la consueta passione, ha risposto alle domande del giornalista e scrittore Giorgio Paolucci, raccontando alcuni incontri significativi avvenuti in questi anni e le riflessioni che questa esperienza quotidianamente suggerisce. Non un trattato con delle “istruzioni per l’uso” astratte, che non esistono, ma il tentativo di aiutare i giovani a prendere coscienza del perché la loro vita è stata in balia della violenza o di dipendenze varie. “Una compagnia, un punto di riferimento per chi vuol capire e vuol cambiare. KAIROS è una comunità con i cancelli aperti, perché -dice don Claudio- ci rivolgiamo alla libertà di questi ragazzi; ci sta solo chi sceglie di starci: infatti se non si arriva a questo livello il vero cambiamento non può avvenire”.

Una comunità il cui slogan “Non esistono ragazzi cattivi” sta a indicare che ponendosi con verità di fronte alla propria vita si può riprenderne il filo, cercarne il senso e iniziare una strada, impensabile prima, fatta di costruttività e positività.
L’incontro, come ha ricordato Enrico Angelini all’inizio della serata, è stato ideato come un momento di condivisione e approfondimento al termine della mostra “Da solo non basto”, per mettere a tema in modo concreto l’emergenza educativa che sempre di più sfida e chiama alla responsabilità gli adulti e le famiglie.

Come la mostra anche l’incontro con don Burgio è stato organizzato da vari partner, con un lavoro comune: Persone e città, Agorà Comunità Educante (rete varesina promossa da Educational Team); Ballafon, Happiness; Decanato di Varese; Portofranco Varese; Centro Culturale Kolbe; La Casa di Paolo.
Due di essi, Ballafon e Happiness, in questa occasione hanno raccontato ai presenti la loro esperienza a Varese, fortemente apprezzata dallo stesso don Burgio.

Ha collaborato all’iniziativa anche la Piazza dei Mestieri (che, insieme a KAIROS e Portofranco Italia, ha creato la Mostra, che sta girando l’Italia con grande successo, dalla prima presentazione avvenuta al Meeting di Rimini nell’estate scorsa ad oggi. Dopo Varese “Da solo non basto” sarà, come prossima tappa, a Como).
In sala anche numerose autorità, che hanno ascoltato e condiviso i contenuti e gli scopi di questa settimana dedicata con energia al tema dell’educazione.

Presenti, tra gli altri, il sindaco Galimberti, gli assessori Molinari e Sanmartino, l’onorevole Maria Chiara Gadda e il prevosto monsignor Panighetti. La Mostra è stata visitata anche dal Governatore Attilio Fontana.
La mostra nella settimana varesina ha registrato numeri molto significativi (oltre 1700 presenze; oltre 50 volontari impegnati nella realizzazione; oltre 300 messaggi lasciati in sala dai visitatori con i post it o sul quaderno appositamente dedicato, con impressioni, reazioni, domande, alcune delle quali sono state poste proprio a don Burgio nel corso dell’incontro). In entrambi gli eventi da segnalare la presenza di un grande numero di giovani.
Un lavoro che – “come dicono gli organizzatori_ “vuole continuare perché sia incontrabile anche nella nostra città il cuore, il metodo documentato dalla mostra, che è quello di una compagnia alla crescita dei giovani, un cammino insieme perché possa emergere tutto il meglio che la persona può manifestare”.

Articolo  di VareseNews 22 febbraio 2024


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