Intenso e commovente il reading teatrale, accompagnato da musiche e immagini, che ha raccontato la storia singolare e poco conosciuta di Maïti Girtanner (1922-2014). Giovane di nazionalità svizzera, educata alla fede cattolica, promettente pianista che, dopo la guerra, aderì al Terzo Ordine Domenicano.
Lo spettacolo, andato in scena venerdì 27 gennaio 2023, è stato promosso dal Centro Culturale Cara Beltà, in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo, in occasione del Giorno della Memoria. Una celebrazione che si è svolta lontano da alcuna retorica con il proposito di comunicare al pubblico, accorso numeroso nell’Auditorium del Centro Culturale Pertini, un messaggio di speranza, nonostante il dramma richiamato da questa commemorazione.
Si è trattato di un adattamento scenico liberamente tratto dal libro Maïti. Resistenza e perdono. edito da Itaca. Sul palco si sono alternate due attrici, una per dare voce al racconto delle svariate iniziative di resistenza della giovane e coraggiosa Maïti, che reagisce ai soprusi del regime in nome della libertà, per affermare i valori della solidarietà, della bellezza e della cultura; l’altra per rievocare il dolore, i soprusi subiti durante la prigionia, ma anche la positività e la pace di una Maïti ormai adulta posta di fronte ad una nuova sfida: quella di perdonare il suo aguzzino, il medico nazista Leo (con la voce di un terzo attore) che, a distanza di quarant’anni, malato terminale, torna a bussare alla sua porta.
Una storia che offre una eccezionale testimonianza: ci mostra che, per grazia, il bene e il perdono sono possibili. Ci aiuta a non fermarci di fronte alla cattiveria per provare a rintracciare la presenza di un Bene più grande che permette di stare di fronte a tutto, anche a ciò che umanamente risulterebbe insopportabile. In effetti, il perdono è rottura di ogni misura e perciò, come scrive Maïti, “è uno spartito che si suona a quattro mani con Dio”.
Paola Cinquanta
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