La questione

“Sei proprio come questo mare…”

23 Dicembre 2022
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Mercoledì 21 dicembre, il Centro Culturale Charles Peguy di Genova e il Centro culturale “Il ponte sul mare” di Chiavari hanno invitato la città a una serata di canti, letture drammatizzate e testimonianze, dal titolo “Sei proprio come questo mare…” in occasione del centenario di don Giussani, che, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, ha raccolto più di 400 persone, in una serata condizionata dalla pioggia battente e dal traffico caotico che ha paralizzato la città dalle prime ore del pomeriggio.

L’idea, forse un po’ paradossalmente, è nata in montagna, durante le vacanze estive: parlando fugacemente tra di noi è stata condivisa l’idea di “fare qualcosa di bello” per il Centenario di don Giussani a Genova. E’ nata così l’idea di raccogliere alcuni testi di don Giussani che prendono spunto dal mare, in particolare da quello della Liguria, cercando in qualche modo di restituire in chi ascolta, lo straordinario fascino che noi avevamo percepito.

Nell’immaginare e realizzare la serata siamo stati mossi da una gratitudine verso don Giussani per il suo dono che – come ha detto Papa Francesco in Piazza San Pietro – “dà senso, ampiezza umana e speranza alla vita”. L’organizzazione della serata non è stata semplice, perchè ci siamo confrontati su problemi e anche su aspetti tecnici di cui non avevamo una competenze diretta: attraverso il dialogo, l’aiuto di amici e il ritrovarsi, talora un po’ difficoltoso per gli impegni di lavoro e di famiglia che ciascuno vive ogni giorno, abbiamo gradualmente maturato una visione realistica e artistica della serata anche nel confronto con la giovane direttrice del Teatro Il Sipario strappato di Arenzano, Sara Damonte, che ci ha offerto la sua supervisione e si è coinvolta nelle scelte non facili.

Il programma si è concretizzato così con l’apporto di una ricca presenza di attori e cantanti: insieme a Sara, Giorgio Bonino si è alternato nella lettura dei testi di don Giussani e dei brani poetici a essi legati. Alcuni artisti di grande esperienza, Carlo Pastori, Valentina Oriani, Walter Muto, hanno eseguito i canti. Benedetta Baravelli, violoncellista, ha arricchito l’evento con un preludio di Bach, un momento di musica classica che non poteva mancare al ricordo di don Giussani. Un video finale ha raccolto le testimonianze di chi lo ha conosciuto personalmente, come don Pino de Bernardis e don Mimmo Borzini, o, addirittura, in classe al Berchet, come Marco de Petro, che ha anche ricordato vividamente il triduo della settimana Santa del 1960 a Varigotti, e di chi lo ha incontrato attraverso i suoi amici e le opere da lui nate.
Giussani trasse molte impressioni dai periodi trascorsi sulle nostre coste: nei suoi primi anni di sacerdozio soggiornò a Celle Ligure dove ebbe il compito di cappellano di una colonia e, trascorse un lungo periodo di convalescenza a Varigotti e non a caso scelse proprio Varigotti per i primi esercizi con i ragazzi del Liceo negli anni ‘50 e ‘60 guidando gli incontri sulla torre saracena davanti al mare. Nel 1956 trascorse alcuni giorni a Rapallo, con i primi studenti che lo seguivano, e abbiamo le testimonianze fotografiche delle gite al Monte di

Portofino. E si recò spesso a Chiavari, fin dagli anni Sessanta, per incontrare e sostenere i ragazzi che seguivano quella stessa attrattiva che aveva coinvolto i primi suoi studenti milanesi. Da una lettera del 1946 da Varigotti ad Angelo Maio il nostro percorso ha attraversato alcuni dei suoi testi tra i più significativi, come l’Ulisse dantesco ripreso ne Il senso religioso, fino agli anni 80 e ‘90, cercando di condividere con tutti la persistenza della tensione che sempre Giussani ha comunicato: la vita umana è appunto un movimento, un dialogo profondo, un’amicizia inesauribile, se è risposta all’impeto irresistibile della presenza di Dio. In questo percorso ci hanno accompagnato le canzoni composte da cantautori, come Gaber e Dalla, che sono stati spunto nei suoi discorsi e nelle sue riflessioni. Il percorso si è concluso con Andare di Chieffo, ma era iniziata con “Non c’è nessuno che ama la luna” di Adriana Mascagni: noi ascoltavamo le sue parole, e “proprio quella notte avrebbe raggiunto il suo Destino”, come ha scritto Walter che suonava accompagnando il canto di Valentina.

Alla fine anche qualche preoccupazione è stata fugata: lo spettacolo è stato bellissimo: noi e il pubblico che ha affollato la Sala strapiena abbiamo avuto la percezione di un dono e del riverbero del fascino che desideravamo rincontrare. Mons. Nicolo’ Anselmi, Vescovo ausiliare ha portato il saluto dell’Arcivescovo Mons. Tasca, ma è stata anche l’occasione per salutarci essendo in procinto di assumere la nuova sede espiscopale di Rimini e accennare con simpatia alla possibilità di ritrovarci al Meeting la prossima estate. Mentre ancora lo spettacolo si svolgeva, Sandro Clavarino, Provveditore agli studi di Genova, scriveva di essere colpito dalla scelta dei testi e della musica. Ma hanno condiviso il fascino per la bellezza della serata tanti presenti, come l’assessore Lorenza Rosso, venuta in rappresentanza del Sindaco o Massimiliano Costa, Presidente nazionale del MASCI (Scout adulti), o alcuni Presidenti dei Municipi di Genova.

Nello spirito del periodo che attende il Natale e con il desiderio di concretizzare il compito che don Giussani ci ha lasciato, abbiamo anche offerto la possibilità libera di contribuire all’opera educativa di alcune scuole intitolate a Luigi Giussani in Kenia e Brasile e rivolte ai bambini degli slums e ai figli delle donne vittime della guerra civile, sostenendo le iniziative dell’ONG AVSI per questi istituti. Anche Rose Buyinge ci ha mandato un contributo filmato che è stato trasmesso anche nei servizi televisivi.
Con il suo immediato coinvolgimento con la parola e lo sguardo di don Giussani, la serata è stato un momento di memoria viva, anche nel suo legame con la nostra terra, e ha voluto essere un “dono”a Genova e alle nostre città liguri affacciate sul mare. Mercoledì 21 dicembre: nella brutta giornata di pioggia… “il bel giorno”!
Mario Predieri

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