Che cosa accomuna i ragazzi della Rosa Bianca, gli scout delle Aquile Randagie, l’obiettore di coscienza Franz Jägerstätter, protagonista del film A Hidden Life di Terrence Malick?
Stiamo parlando delle vite descritte nei tre momenti di incontro che si sono tenuti all’interno della settimana in cui il Centro Culturale Cara Beltà di Cinisello Balsamo, su invito dell’Amministrazione comunale, ha proposto la mostra La Rosa bianca per celebrare la Giornata della Memoria 2022.
Il primo appuntamento ha visto la partecipazione del prof. Giuseppe Assandri, autore del libro per ragazzi (ma non solo) La Rosa bianca di Sophie, incentrato principalmente sulla figura di Sophie Scholl, la più giovane tra gli studenti dell’Università di Monaco che diedero vita al gruppo che, tra il 1942 e il 1943, mise in atto una forma di opposizione passiva al regime hitleriano tramite la diffusione di volantini che invitavano il popolo tedesco a rifiutare la logica di asservimento e di guerra totale propagandata dagli organi di governo.
La seconda serata è stata dedicata alla narrazione della vicenda delle Aquile Randagie, gruppo scout lombardo che, negli anni del regime fascista e della successiva guerra mondiale, proseguì con le attività scoutistiche anche se in forma clandestina e aiutò perseguitati dal regime ed ebrei a oltrepassare il confine con la Svizzera mettendosi in salvo. Emanuele Locatelli ci ha raccontato la storia di persone come Giulio Cesare Uccellini, Don Andrea Ghetti, Don Giovanni Barbareschi, Mario e Virgilio Isella che volevano sopravvivere un giorno in più del fascismo.
L’ultimo appuntamento si è tenuto al cinema, con la proiezione di A Hidden Life (La vita nascosta) di Terrence Malick, il cui protagonista, Franz Jägerstätter è un obiettore di coscienza austriaco che, costretto ad arruolarsi,
grazie alla sua profonda fede cattolica decide di rifiutarsi di combattere per Hitler, e per questo viene incarcerato e condannato a morte per tradimento.
Per tutta la settimana tra il 22 e il 30 gennaio è stato possibile visitare la mostra La Rosa bianca presso le sale di Villa Ghirlanda Silva a Cinisello, con la partecipazione di scolaresche di età diverse che si sono confrontati con l’esperienza di giovani vissuti in tempi ormai lontani ma sorretti dal forte desiderio di trovare il senso della vita che accomuna tutte le generazioni.
Stiamo parlando di persone “normali” che, legate da profondi legami di amicizia, dall’amore per la giustizia, la libertà e la bellezza rifiutano la logica del potere repressivo e di annientamento del più debole, del diverso da sé, e si prodigano, per il breve o lungo tempo che sarà loro concesso nel tentativo di scuotere le coscienze
addormentate delle persone che li circondano. “Essere uomini significa avvertire una responsabilità”. Hans Scholl, uno dei principali promotori del gruppo della Rosa bianca prende a prestito queste parole di Antoine de Saint-Exupéry.
E’ bello chiudere ricordando queste parole di Romano Guardini: “L’onore che tributiamo a questi uomini che hanno dato la loro vita per la libertà resterà un semplice gesto se non tentiamo di capire dove si gioca per noi l’istanza di un’uguale libertà, e se non siamo pronti a portarla a compimento”
A cura di Flavia Donzelli – Direttivo Cara Beltà
Rivedi i video degli incontri sul sito del Comune di Cinisello Balsamo