C’è ancora un nesso tra il destino delle nostre società e le vicende del cristianesimo? di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, Il Mulino 2019
10/9/2019 Duemila anni di storia, un miliardo e mezzo di fedeli, la più grande religione del mondo. Dietro la facciata rassicurante dei numeri, gli scricchiolii che si odono nell’edificio della cristianità non possono essere sottovalutati. La Chiesa cattolica romana appare invecchiata e impacciata, in difficoltà soprattutto in Europa dove per la maggior parte dei trentenni la «questione di Dio» non ha alcuna rilevanza, e dove gli scandali finanziari e sessuali hanno inferto un duro colpo alla sua reputazione. In Europa e in occidente il destino della fede deve dunque misurarsi con un passato complesso in cui si sono attorcigliati cristianesimo, modernità, secolarizzazione, e con un presente in cui si intrecciano oggi progresso scientifico e religioni fai da te. In che modo allora la chiesa, pellegrina sulla terra, potrà star dentro la vicenda moderna di cui è stata l’architrave, ma che oggi la mette in difficoltà e che quasi non riesce più a comprendere? C’è ancora posto per domande che non si esauriscano nelle promesse della tecnoscienza?
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