Luigi Giussani. L’esperienza elementare

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Luigi Giussani. L’esperienza elementare
di Monica Scholz Zappa (Autore)

Fin dagli inizi della sua opera educativa al liceo Berchet di Milano, Luigi Giussani conia un neologismo che segnerà la sua riflessione gnoseologica e antropologica: l’esperienza elementare. È un’espressione che rappresenta – come Giussani stesso afferma – la «cosa più grossa dal punto di vista intellettuale che io dico in… in tutto il mio insegnamento», cioè l’invito a paragonare tutto con un «complesso di esigenze e di evidenze con cui l’uomo è proiettato dentro il confronto con tutto ciò che esiste». L’attività conoscitiva nell’uomo è fondamentalmente caratterizzata da un’attività di paragone, un’attività troppo spesso esposta al plagio delle correnti culturali dominanti. Ecco, dunque, l’esigenza non solo di identificare una unità di misura atta a questo confronto, bensì uno spazio di intangibile libertà nella strada alla conoscenza di sé e di giudizio sulle vicende della storia. L’espressione è di certo molto singolare. Se da una parte può richiamare espressioni come coscienza, senso comune o natura, dall’altra la sua inusuale combinazione lessicale, anche in ambito teologico, non può che suscitare curiosità e stupore. Più che una definizione, essa vuole essere, infatti, una provocazione: la riscoperta di un alfabeto nuovo nel drammatico e affascinante dialogo tra l’uomo e la realtà, tra l’io e Dio, tra gli uomini oggi. Il presente volume è il tentativo di inoltrarsi nella genesi storica e semantica di questo neologismo, l’inizio di una comprensione della complessa ricchezza di una delle parole-chiave dello straordinario “metodo” di Giussani.

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