22/03/2017 Si tratta di sedici biografie di donne medievali (sec.XII-XV): otto celebri (es. Ildegarda, Chiara, Giovanna d’Arco) e otto ‘comuni’ , appartenenti a un microcosmo provinciale (simile a tanti altri dell’epoca). Il filo conduttore è che nel medioevo molte donne (e con loro alcuni uomini amici) hanno mantenuto fede al principio dell’Incarnazione e perciò corpo, bellezza, affetti non erano in contraddizione con il ‘cuore’ del cristianesimo.
Dalla quarta di copertina: «Ecco un libro che sa affiancare il rigore della ricerca alla freschezza e alla semplicità del dettato narrativo, lungi tanto dalla pedanteria di certo accademismo quanto dalla semplificazione divulgativa » (dalla Prefazione di Franco Cardini). In queste pagine Maria Teresa Brolis inanella ritratti di donne che sono entrate nel mito, come l’enigmatica Ildegarda di Bingen, la dotta Eloisa, la raffinata Eleonora d’Aquitania, Chiara d’Assisi, la sorprendente Christine de Pizan, la ribelle Giovanna d’Arco, ponendo al loro fianco ritratti di donne «comuni», ma non per questo meno interessanti.
Giovanna, usuraia pentita, Ottebona, moglie di un guelfo esiliato, Bettina, guaritrice indagata dal vicario del vescovo per le sue arti sospette, Belfiore che decide di recarsi in pellegrinaggio a Roma nel pieno della pestilenza del 1350, e altre ancora: presenze vive e concrete, le cui esistenze, ricostruite grazie a fonti di prima mano, concorrono a rappresentare un universo femminile complesso, narrato con immedesimazione e vivacità.
Approfondimenti
Leggi “Storie di donne nel Medioevo. Da Ildegarda di Bingen a Giovanna d’arco, il vero 8 marzo sono loro” di Andea Caspani (ilSussidiario.net, 08/03/2017)