28/2/2018 Il Rapporto Sussidiarietà e… giovani al Sud propone una lettura originale dei problemi e delle opportunità di sviluppo del Meridione d’Italia.
Le difficoltà sono talmente radicate nel tempo e numerose, che individuare linee di intervento efficaci appare una missione davvero difficile.
Vi è però un elemento che emerge per importanza e che può ancora coinvolgere e appassionare tutti: la possibilità concreta per i giovani del Mezzogiorno di costruire il proprio futuro e il loro territorio. Da questa possibilità scaturisce l’opzione strategica di fondo espressa nella presente indagine: investire sui giovani e sul loro capitale umano.
Per perseguire adeguatamente tale opzione occorre innanzitutto una “scossa”, un cambiamento del punto di vista: il Sud Italia non più periferia, bensì, secondo un’intuizione secolare e un dato geografico, centro. In particolare, il centro di una delle aree di maggiore interesse al mondo, il bacino del Mediterraneo.
E, con tale cambiamento del punto di vista, occorre anche un radicale mutamento del modello di sviluppo, che deve essere sostenibile, sussidiario, e deve far leva su “attori sistemici”, soggetti capaci di catalizzare intorno a sé altri attori – pubblici, privati, profit e non profit – nei diversi settori e livelli di governance, nell’interesse dell’intero sistema.
Questa è la strada per un Mezzogiorno protagonista: ne deriverà un beneficio per tutto il Paese.