Sabato 7 aprile alle ore 18.00 Casa Testori inaugura la mostra “Iscariotes” di Matteo Fato e Nicola Samorì, un progetto espositivo a cura di Alberto Zanchetta.
La mostra è il primo appuntamento della rassegna Pocket Pair, attraverso cui il piano terra della dimora natale di Giovanni Testori viene affidato a cinque curatori incaricati di selezionare due artisti ciascuno, una scelta che corrisponde alla propria scommessa sul talento artistico.
La prima proposta è affidata a Alberto Zanchetta. «Ho raccolto la sfida e ho deciso di giocare due assi», afferma il direttore del MAC di Lissone, il quale ha deciso di invitare due artisti dal curriculum importante e legati da una comune riflessione sulla disciplina pittorica e quella scultorea.
Nel percorso espositivo le opere di Fato e Samorì si intrecciano e si sovrappongono alla memoria di Casa Testori attraverso un allestimento che sottolinea affinità tematiche tra i due artisti, che per l’occasione hanno realizzato una serie di lavori ad hoc ispirati alla passione testoriana per la pittura.
Iscariotes è il titolo scelto per questa mostra, che è al tempo stesso affermazione, ripensamento, rifiuto, trasformazione, accettazione dell’appartenenza a una tradizione.
Scrive Alberto Zanchetta: «L’apostolo Giuda incarna quell’apostasia e quell’apologia che appartiene sia a Matteo Fato, sia a Nicola Samorì. E proprio come Giuda, anche le Belle Arti possono essere indotte al suicidio e alla loro redenzione. Sotto l’egida di un sacrificio che non resterà impunito, la mostra viene siglata dalla parola Iscariotes, un nome proprio che si aggiunge alla triangolazione che coinvolge gli artisti e il curatore. Il mefistofelico orgoglio del non serviam (tradire cioè la tradizione) converte il peccato di vanità in una virtù; anziché rassicurare lo sguardo, i due artisti cercando di sobillarlo con disfatte e trionfi, cedevolezze e resistenze, intermittenze e persistenze. Dipinti, sculture, disegni, collage e incisioni stabiliscono infatti un’affinità [s]elettiva, dove analogie e accidentalità rivelano una contiguità d’intenti, che però si biforca su un versante di tenebra e di turbamenti, nel caso di Samorì, o in un crinale luminoso e numinoso, nel caso di Fato. Le contra[ddi]zioni che si manifestano scorrendo lo sguardo da un autore all’altro mettono in evidenza un’iconoclastia che non consiste più nel distruggere le immagini, ma vieppiù nel produrne di nuove che – in una spirale infinita – confinano le precedenti nell’oblio. Se queste opere incarnano un “peccato”, di certo è dispensato dal rimorso e tenta al contrario di far affiorare il rimosso; in questo senso si devono leggere anche gli omaggi che ambo gli artisti dedicano a Giovanni Testori, intervenendo su libri o dipinti da lui amati e qui completamente tra-sfigurati. Come se non bastasse, gli ambienti della casa testoriana vengono assunti non tanto a semplice con/testo espositivo, bensì come un sotto/testo delle stesse opere (tra suggestioni ed echi spettrali, i soffitti, i caminetti, le pavimentazioni e le nicchie vengono sviscerati attraverso un inesauribile carotaggio di immagini mnemoniche o mediatiche). Con questa mostra, Matteo Fato e Nicola Samorì ripensano le discipline tradizionali, le rivoltano come un guanto, rispecchiandosi l’uno nell’altro. Un incontro e un confronto che ha impresso il nome dell’Iscariota”.
Accompagna la mostra un catalogo con immagini di allestimento.
POCKET PAIR: CASA TESTORI SCOMMETTE SUL TALENTO
All’interno della programmazione 2018-2019, Casa Testori presenta Pocket Pair, una rassegna curata da Marta Cereda che si propone di sottolineare la vocazione laboratoriale dello spazio di Novate Milanese, come centro sperimentale di produzione culturale sul territorio.
Pocket Pair è una scommessa: affidare a cinque curatori il piano terra di Casa Testori per la presentazione di una mostra bipersonale ciascuno. L’idea nasce dall’espressione che si usa nel gioco del poker e che indica la situazione in cui un giocatore ha due carte dello stesso valore. Ecco allora che una serie di curatori sono invitati a presentare le proprie proposte, i talenti su cui intendono scommettere.
Alberto Zanchetta, Carlo Sala, Alessandro Castiglioni, Ivan Quaroni, Daniela Persico: questi i nomi dei cinque curatori chiamati a mettersi in gioco negli spazi della dimora Natale di Giovanni Testori.
aprile – maggio 2018 | Alberto Zanchetta presenta Matteo Fato e Nicola Samorì
giugno – luglio 2018 | Carlo Sala presenta Filippo Berta e Christian Fogarolli
febbraio – marzo 2019 | Alessandro Castiglioni presenta Alessandra Ferrini e Jacopo Rinaldi
aprile – maggio 2019 | Ivan Quaroni presenta Silvia Argiolas e Marica Fasoli
giugno – luglio 2019 | Daniela Persico presenta Giulia Bruno e Micol Roubini
Ingresso libero
ORARI:
martedì – venerdì 10.00-13.00 | 14.00-18.00;
Sabato, Domenica e Festivi 15-20