Mostre: W. Eugene Smith al CMC

Settembre 19, 2016
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Il Centro Culturale di Milano inaugura la mostra fotografica “Usate la verità come pregiudizio” del fotografo americano W. Eugene Smith, curata di Enrica Viganò e ideata da Camillo Fornasieri. In mostra le opere del fotoreporter fra i più grandi di tutti i tempi. W. Smith ha abbracciato con passione e originalità i periodi della depressione, della guerra, della ricchezza del dopoguerra e quello della disillusione, lavorando in quattro continenti, amando la realtà e la vita, dai personaggi importanti alla gente comune. Inventore e maestro indiscusso del photo-essays, dove la persona fa la storia e l’atto di vita incontrato diviene universale e simbolico, la fotografia per lui è “una piccola voce” per “farci prendere coscienza di un avvenimento”. Un fotografo e un uomo necessario al nostro tempo.

Una serie di incontri con fotoreporter e giornalisti – tra cui Mario Calabresi, Massimo Bernardini, Franco Pagetti – sulla funzione dell’immagine e dell’informazione oggi, accompagna l’Esposizione.

W. Eugene Smith (Wichita, Kansas, 1918 – Tucson, Arizona 1978). Inizia a fotografare giovanissimo, incoraggiato dalla madre, fervida cattolica e appassionata di fotografia. Per LIFE nel 1939, è nel teatro di guerra del Pacifico. Le sue immagini fanno il giro del mondo. Ferito gravemente esce da una crisi scattando la famosa The Walk to Paradise Garden. 1948-1954, realizza per LIFE i memorabili reportage: Il medico di campagna (Country Doctor), La levatrice
(Nurse Midwife), Il villaggio spagnolo (Spanish Village) e Un uomo di carità (A Man of Mercy), sul lavoro di Albert Schweitzer in Africa. Lascia LIFE con scalpore e lavora per Magnum. La sua produzione diventa leggendaria, come le sue rivoluzionarie idee sul fotogiornalismo. Tra il 1955-1958, il colossale ritratto di una città: Pittsburgh. L’Andrea Doria, Woodstock, i malati psichiatrici in Haiti. Vive da solo nel “The jazz loft” dove documenta la vita del quartiere e le jam session notturne con più di 300 grandi del jazz, da Thelonious Monk a Mingus, Coleman, Evans, Corea. 40.000 fotografie e 4.000 ore di nastri musicali. Minamata, Giappone, 1972-1975, rappresenta la “strana malattia”, Minamata illness, causata dal mercurio della Chisso Corporation. Scatta la Pietà del XX Secolo, come
verrà chiamata. Quando morì aveva 17 dollari sul conto in banca e centinaia di rullini da sviluppare. Il W. Eugene Smith Memorial Fund è il più ambito riconoscimento nella fotografia sociale, vinto, tra gli altri, da Koudelka, Salgado, Nachtwey, Paolo Pellegrin.

La mostra sarà visitabile sino al 04 dicembre 2016 con i seguenti orari:
da martedì a venerdì ore 10 – 13 / 15 – 19
sabato e domenica ore 16 – 20
lunedì chiuso
INGRESSO GRATUITO


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