“Virus Vitale”, il varietà di Carlo Pastori e Walter Muto

Gennaio 9, 2018
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AIC segnala lo spettacolo dal titolo “Virus vitale varietà” scritto, cantato, suonato, ballato e recitato da Carlo Pastori e Walter Muto, uno straordinario varietà 2.0 a colori.

Tante sfumature quante sono le voci delle persone che hanno incontrato durante gli anni della loro amicizia e che oggi sono diventati i protagonisti allo spettacolo intitolato Virus Vitale. Varietà #portatorisanidibellezza. Si tratta, come ci racconta Pastori, di «tante storie, germogli di bellezza, che spesso nascono anche dal dolore». Con questo spettacolo, fatto di recitazione, musica e contributi video, nei quali alcuni amici di Carlo e Walter intervengono in modo corale nella trama, i “gemelli Kessler” del teatro italiano – «siamo complementari, i nostri spettacoli non sono riproducibili da altri» – vogliono stupire. Ancora una volta. E appassionare. Come? Raccontando il bello che c’è attorno a ognuno di noi, attraverso storie positive.

«Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo. Ma se il mondo non lo sa, come può salvarsi?». E oggi nessuno più, o quasi, racconta la bellezza. «La nostra urgenza» aggiunge Walter «è comunicare un bene, senza cercare la facile risata, ma attraverso storie, vere, che sono state importanti per noi. Per la nostra storia». Niente satira, ma tanta ironia e leggerezza che dà spessore e profondità al racconto. Ecco perché lo spettacolo di Pastori e Muto si intitola Virus Vitale: «Vogliamo contagiare chi ci ascolta attraverso il positivo che ha contagiato noi per primi». Varietà perché «apparteniamo alla memoria artistica degli anni Sessanta e Settanta dove, nonostante il bianco e nero, c’erano tutte le sfumature della bellezza del teatro, della musica e della comicità. Noi facciamo parte di quella generazione e lo vogliamo portare in scena. Senza nostalgia, ma con la musica dal vivo, attraverso gli accordi che accompagnano anche l’improvvisazione, lungo la trama dell’amicizia che raccontiamo». Ecco perché non possiamo non rendere virale l’hashtag #portatorisanidibellezza. Alla fine dello spettacolo Carlo chiede agli spettatori di mandargli la canzone che vorrebbero vedere messa in scena. Una canzone “bella”, perché ha segnato in modo positivo la loro storia personale. Come è successo a Matilde. Aveva 15 anni e dopo un ciclo di chemio, in occasione di una festa a casa con i suoi amici, «ci ha invitati chiedendoci di suonare Scende la pioggia. Una scelta inconsueta per una ragazza così giovane. Ascoltando bene le parole, però, abbiamo capito il perché».

E basta con i sogni
ora sei tu che dormi
ora il dolore io lo conosco

Quello che mi dispiace
è quel che imparo adesso
ognuno pensa solo a se stesso
Scende la pioggia ma che fa
crolla il mondo addosso a me
per amore sto morendo
Amo la vita più che mai

«Quel pomeriggio mentre cantavo, guardavo fuori dalla finestra le pozzanghere di via Farini a Milano» racconta Carlo «e ho davvero sperimentato che la bellezza può nascere anche dal dolore». Come con Salvina, ricorda Walter «una donna malata di SLA che su Youtube ha visto il video di Carlo a casa di Giovanna, un’amica affetta da anni dalla stessa malattia, mentre cantava la canzone che aveva composto per lei: A conti fatti. Salvina ha voluto conoscere Carlo e da allora è nata una bellissima amicizia». L’ennesimo germoglio di bellezza protagonista di Virus Vitale.

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