
Dal 27 al 31 Gennaio si è tenuta nell’Istituto comprensivo S.Giovanni Bosco- A. Manzoni di Toritto la mostra multimediale “San Nicola Taumaturgo, luce di pace tra i popoli di Oriente e Occidente”.
La storia comincia nell’ormai lontano 2018 quando questa mostra è stata offerta ai bambini delle elementari del Convitto Cirillo di Bari, proposta al Dirigente di allora, Franco Lorusso, da Michele d’Alba in occasione dell’arrivo a Bari della Maestra d’Arte russa Marianna Nikol’skaya, con a seguito le opere d’arte realizzate dai suoi giovani allievi del Centro etnoculturale Kitezhgrad di San Pietroburgo: opere che narrano le gesta in vita , i miracoli, l’amorevole protezione e dedizione di San Nicola di Mira. Un santo mirabile, amato da sempre, già in vita, che ritroviamo raffigurato negli affreschi del XIII secolo della cappella privata dei papi, il Sancta Sanctorum, all’interno del Santuario pontificio della Scala Santa. Questo era il corrispettivo della Cappella Sistina, quando i papi erano ancora in Laterano, lì dove risiedettero fino al 1305. Un miracolo di San Nicola ,quello che motiva la sua tradizionale iconografia con le tre sfere d’oro in una mano, campeggia in alto tra le scene che riguardano Pietro, Paolo, San Lorenzo e Sant’Agnese.
Tanti avvenimenti, sotto l’egida del Santo di Myra e di Bari, sono accaduti da quella mostra. L’amicizia, “la filìa” con quella cultura rappresentata dalla Maestra Marianna e i suoi ragazzi, ha proliferato, è nata una associazione emblematicamente intitolata Centro interculturale Ponte ad Oriente, che ha voluto rinsaldare un legame mai scomparso nella terra barese, con quel mondo apparentemente lontano ma così spiritualmente vicino, ancor più in una fase storica tragica come quella del conflitto Russia-Ucraina. E’ la terza tappa questa, del cammino di questa mostra di bellezza straordinaria e altre sono già programmate nelle scuole. L’esperienza si è arricchita di un catalogo pensato e scritto appositamente per i bambini, con dizionario finale per i termini meno scontati. E’ un trionfo di colori, di luce della semplice fede di bambini, di racconti miracolosi e sguardi che sanno stupire.
Queste opere d’arte, perché tali sono, ne hanno tutto il rispetto e la pregnanza, sono maturate non solo attraverso la sapienza tecnica impartita dalla maestra Marianna ma vengono da una storia di conoscenza sia della grande arte delle Icone, finestre sullo spazio e sul tempo eterno, ma anche sui grandi maestri dell’Ottocento e del Novecento europei le cui opere i piccoli artisti hanno potuto ammirare e comprendere nei musei di San Pietroburgo e Mosca. Questo bagaglio di conoscenze espressive così arricchente a nulla varrebbe se non fosse animato dall’amore che può venire dalla conoscenza e dalla esperienza della fede. Il credere, il -dare-il-cuore- può venire solo dalla conoscenza. In queste opere tutte dedicate alla figura di San Nicola taumaturgo trasmettono tutto questo loro sapere, vivere, sperimentare, amare la figura del Santo, ponte lui stesso tra Oriente ed occidente.
La mostra è suddivisa per tematiche: Traslazione- Miracoli- I volti del santo- Difensore della Chiesa, preceduta da un accattivante video che spiega come e perché risiedano a Bari, nella Basilica per esse innalzata nel 1087, le spoglie mortali del Santo ed un altro video finale che approfondisce e riassume contestualmente i dettagli delle opere, la loro ispirazione alla tradizione delle icone e dell’Arte occidentale.
Un’opera come questa di ZOYA Moroz, 9 anni, non può non rimandare alla pittura quasi a spatolate di Cezanne, di Kandinskij o di Jawlensky, ma questo non si esaurisce nel riecheggiamento di quello stile espressivo, contiene anche la rielaborazione personale, l’idea straordinaria di imbibire tutto il cielo, il mare e il paesaggio degli stessi colori eccezionali, della veste di San Nicola di Mozajsk il quale con sguardo vigile protegge chi lo invoca ma anche esprime una continuità terra-cielo che è propria dei Santi, i quali sanno camminare in terra , dove agiscono, ma hanno l’animo e lo sguardo protesi verso il cielo.
L’operare di chi guida alla lettura dei dipinti in mostra mira ad accendere l’animo dei visitatori, suggerendo un metodo di lettura delle opere, facendoli soffermare sui dettagli: gli occhi e lo sguardo, i gesti, la luce, i colori prescelti, il paesaggio e la relazione dimensionale coi personaggi e del Santo tra loro; tutto questo al fine di capire profondamente cosa queste opere vogliano trasmetterci perché l’arte è sempre un meraviglioso modo di comunicare. Questo può farci sentire totalmente annullate le distanze e spiegare le differenze di tradizione culturale col mondo che loro sanno esprimere portandoci a vivere all’unisono l’esperienza spirituale verso cui questa mostra sa condurre. La santità non ha confini geografici è la proiezione possibile di un cammino comune e comunitario che si può intraprendere.
Chiara Troccoli Previati
Chi fosse interessato a ospitare questa Mostra nella propria Scuola può scrivere a questa mail:ponteoriente.bari@gmail.com