“Diversi e uniti. Com-unico quindi sono”

Maggio 25, 2020
Featured image for ““Diversi e uniti. Com-unico quindi sono””

Papa Francesco: “Non c’è vero incontro senza la “poesia” della gratuità”

“Diversi e uniti. Com-unico quindi sono”. È questo il titolo di un nuovo volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Il volume, il terzo della collana “Scambio dei doni”, di taglio ecumenico, è arricchito da un testo inedito di Papa Francesco sulle relazioni umane intitolato “Con lo sguardo di Gesù”. Come per i primi due volumi – che recano prefazioni di due firme illustri, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e il Patriarca di Mosca Kirill – anche in questa occasione gli scritti del Papa sono introdotti da un leader della cristianità, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, primate di tutta l’Inghilterra e capo della Comunione anglicana nel mondo, il quale soffermandosi analogamente a Francesco sul tema delle relazioni umane riconosce come più belle e più fruttuose quelle “fondate sull’amore che Dio ha per noi”.

“Con lo sguardo di Gesù” è aperto dalla riflessione del Papa sulla storia del “giovane ricco” “che chiede a Gesù cosa deve fare per ereditare la vita eterna”. Il Pontefice, nel suo scritto, ricorda come Gesù gli si rivolse con amore proprio perché la fede cristiana si fonda su questa semplice affermazione: Gesù è di natura divina e Dio è amore“.

Senza questo sguardo d’amore “la comunicazione umana – scrive papa Francesco –, il dialogo tra le persone, può facilmente diventare soltanto un duello dialettico. Alla base di ogni forma di comunicazione e di rapporto umano c’è la disponibilità all’ascolto dell’altro e su questo tema dice: “abbiamo molto da apprendere dalla lezione del santo cardinale John Henry Newman. La sua riflessione si è concentrata particolarmente sulla dimensione dell’immaginazione e della disposizione del cuore che svolge un ruolo più importante rispetto a quello della ragione, affinché un uomo possa veramente essere toccato dall’esperienza della fede”.

Il Papa osserva infine che “amare vuol dire essere aperti al rischio. Gesù nel momento in cui fissa il giovane davanti a lui, non lo squadra’per trovare i suoi punti deboli, ma lo contempla come fosse appena uscito dalle mani creatrici di Dio Padre ed è felice della sua esistenza, lo ama appunto e lo chiama a superare tutte le prigioni e le ferite passate per un avvenire di pienezza, rispondendo così alla sua domanda sulla possibilità di una vita eterna”. Fonte Agistampa

Leggi l’articolo del Corriere della Sera che contiene un brano del testo inedito del Papa

Qui il video di presentazione del libro


Condividi: