Dal 21 al 23 aprile 2017 ritorna EncuentroMadrid, evento culturale spagnolo fatto di incontri, mostre e spettacoli. Il titolo della dodicesima edizione è “Feriti dalla bellezza”.
Perché parlare di bellezza in un momento storico come questo? La domanda non è né insensata né nuova. Aveva già cercato di rispondere nel suo diario, Albert Camus: “Nessun popolo può vivere senza bellezza. Si può sopravvivere per un certo tempo, ma questo è tutto”.
Tornare alla bellezza non è un hobby per esteti o una questione sentimentale. La bellezza in tutte le sue forme, la bellezza di un tramonto o di un atto di carità, un brano musicale o di un teorema matematico ci suggerisce un’attrazione e, a sua volta, si apre una ferita. Joseph Ratzinger lo ha espresso bene al Meeting di Rimini nel 2002: “La bellezza ferisce, suscita nostalgia per l’indicibile e ricorda così l’uomo del suo destino ultimo.”
La bellezza, quando appare, ci appassiona, risveglia in noi le domande più importanti della vita, quelle che hanno a che fare con il destino, fa uscire allo scoperto l’umano che è in ciascuno di noi, aprendoci agli altri.
In un momento storico di incertezza politica, economica, sociale e personale, può la bellezza di un’esperienza umana aprirci alla speranza, all’incontro e alla creatività sociale?
Questa è la sfida che EncuentroMadrid vuole affrontare nel 2017.
