Badia Calavena (Vr): Gian Maria Fumagalli, una vita spesa a cercare la felicità
Il Centro Culturale “Fumino” ha organizzato la presentazione della mostra “Gian Maria Fumagalli, una vita spesa a cercare la felicità.” La mostra è costituita da una quarantina di pannelli che raccontano la vita e l’esperienza di Gian Maria Fumagalli, un ragazzo milanese che nelle vacanze estive soggiornava a Badia Calavena, paese natale della mamma Nella. Gian Maria a Badia Calavena, per il suo incontro totalizzante con Cristo attraverso l’esperienza di Comunione e Liberazione, incontra molte persone, soprattutto ragazzi, con lo scopo di vivere insieme quella che lui definirà la “meravigliosa avventura cristiana”. Una voglia immensa di vivere tutte le circostanze perfino il periodo della malattia e della morte avvenuta a soli 17 anni. Il Centro Culturale a lui dedicato lo vuole proporre a Voi tutti, certo che l’esperienza che Gian Maria ha vissuto oggi, più che mai, aiuta a vivere da protagonisti.
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Cronaca dell’incontro
La mostra, presente dal 9 novembre al 14 novembre a Tregnago in provincia di Verona, racconta la breve e intensa vita di Gian Maria Fumagalli, nato a Milano nel 1959 è morto nel 1977 dopo una breve ma feroce malattia, come scrivono i genitori Aldo e Nella. La mostra è’ stata realizzata dal Centro Culturale Fumino, che fondato a Badia Calavena opera in Val d’Illasi, ed ha avuto il contributo della Regione Veneto e della Fondazione Cattolica Assicurazioni. A Tregnago in occasione della mostra si sono ritrovati gli amici di Fumino, sia quelli che hanno fatto la scuola con lui a Milano sia quelli che lo hanno incontrato a Badia Calavena, dove Fumino andava a trascorrere le vacanze raccontando a chi incontrava la sua passione per la vita risvegliata da Cristo, conosciuto nella vita concreta della comunità.
La mostra e’ stata presentata domenica 11 novembre nell’Auditorium di Tregnago; sono intervenuti a raccontare di Fumino don Carlo, che ha accompagnato Gian Maria dal battesimo alla morte, Paolo e Silvio, che hanno vissuto con lui infanzia e adolescenza, Daniela e Claudio che lo hanno incontrato a Badia Calavena dove lui durante le vacanze estive annunciava a tutti quello che aveva incontrato e come gli aveva cambiato la vita, Giuseppe, il barbiere di Badia, dove Fumino aveva posto il suo punto di riferimento.
La vita di Fumino e’ stata ricca di incontri, dovunque e con chiunque lui annunciava Cristo, fosse in un’aula del Liceo Volta di Milano o in vacanza a Badia lui aveva a cuore di costruire la comunità cristiana, con tutti creava amicizia per l’apertura di cuore che aveva. Questo è’ stato Gian Maria negli anni ’70, ma che chi oggi ha raccontato di Fumino lo ha fatto in modo vivo e’ segno che non tanto Fumino ma Gesù a cui lui guardava continua ad essere presente e ad operare. Qui sta il fascino di questa storia, è’ il fascino di una presenza che c’è ora; Gian Maria ha aiutato i suoi amici ad accorgersene fin da allora, tant’e’ vero che oggi ognuno di loro sente il contraccolpo della presenza di Cristo.