Cinisello Balsamo (Mi): Quale speranza offre Dante?

Incontro con Franco Nembrini


Il Centro Culturale Cara Beltà ha organizzato l’incontro dal titolo “Nell’infermo di oggi…quale speranza può offrire Dante?” L’assenza di certezza e di speranza svilisce la vita. Il cammino compiuto da Dante nella Divina Commedia descrive e indica una possibile esperienza di bene: una sfida alla drammaticità di tanti avvenimenti che accadono a noi e intorno a noi.

E’ intervenuto Franco Nembrini, rettore del Centro Scolastico La Traccia di Calcinate (Bg).

Resoconto della serata

“Nell’inferno di oggi quale speranza può offrire Dante?”
La domanda è stata al Prof. Franco Nembrini, Rettore del Centro scolastico La Traccia di Calcinate (BG), invitato dal centro culturale “Cara Beltà” di Cinisello nell’ambito di BookCity Milano a cui ha aderito l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cinisello con il quale l’incontro era organizzato.
L’incontro si è tenuto martedì 11 novembre presso l’Auditorium de Il Pertini, una sala gremita di persone interessate all’opera di Dante e ad ascoltare da quale ipotesi di risposta sarebbe stata offerta dal Prof. Nembrini che si definisce un “lettore appassionato” della Divina Commedia e di tutta l’opera dantesca.
Non è certo possibile riassumere quanto è stato detto in un’ora e mezza di analisi a tutto campo delle motivazioni e delle modalità di Dante nella stesura di quest’opera – è stata presa in esame anche la struttura “numerica” della Divina Commedia sulla base del ripetersi di alcuni numeri di importanza rilevante: il 7, numero dell’uomo; il 10, numero della misericordia (formato dal 7 e dal 3 che indica Dio); il 13, numero della salvezza – ma si può tentare di trasmettere il messaggio di attualità di Dante e della sua opera.
La parola chiave della Divina Commedia è desiderio: occorre vivere all’altezza del proprio desiderio, di ciò per cui si è fatti. Dante, all’apice della sua carriera umana, politica, si rende conto di dover trovare risposta al desiderio di felicità che costituisce l’uomo ma che sembra non poter essere mai appagato. Tutto il percorso della Divina Commedia è un’ascesa continua (dall’inferno, al purgatorio, al paradiso) verso la verità, attraverso la fede che permette di vedere le cose come le vede Dio. In un mondo in cui tutto sembra contraddire l’ansia di bene e di coscienza di sé per cui gli uomini vengono al mondo occorre cercare il bene per cui si è nati: l’uomo del Medioevo ragionava così, in modo naturale. L’uomo deve lavorare per cercare la felicità e per questo deve conoscere la verità che dà forma ai rapporti umani.
La Divina Commedia ha origine dalla Vita Nova di Dante, dalla vita che lo ha costretto a fare i conti con il male, con il desiderio inappagato e lo ha spinto a cercare una risposta al suo bisogno attraverso la figura di Beatrice, come a indicare che la risposta può e deve essere cercata già nell’aldiquà: quale migliore lettura in questi tempi di incertezza in cui tutto sembra cospirare per rendere vana la speranza dell’uomo? L’invito di Dante è di volgere lo sguardo là dove c’è la risposta: non è un caso che le 3 cantiche della Divina Commedia si chiudano con un verso che rimanda alle stelle:

Inferno “E quindi uscimmo a riveder le stelle”
Purgatorio: “puro e disposto a salire alle stelle”
Paradiso “l’amor che move il sole e l’altre stelle”

Non c’è niente di più attuale di Dante, niente che serva di più all’uomo per rispondere al proprio bisogno di verità.
(Centro Culturale Cara Beltà)



Data

Martedì 11 Novembre 2014 ore 21:00

Luogo

Auditorium Centro Culturale Il Pertini, via XXV Aprile 1, Cinisello Balsamo (Mi)