Maranello (Mo): L’urlo e la luce

Oltre 400 persone martedì 17 gennaio hanno assistito all’auditorium Enzo Ferrari a Maranello alla conferenza con il Prof. Roberto Filippetti dal titolo “Caravaggio L’urlo e la luce”, attraverso una presentazione multimediale dei quadri del pittore. Il Professor Filippetti ha reso possibile ai presenti fare “un incontro” con l’uomo ed artista Caravaggio. “Ho usato a volte le mani per compiere il male e le gambe per scappare, ma i miei occhi sono rimasti sempre lì, su quell’Uomo, su sua Madre, su quei grandi che l’hanno seguito fino a dare la vita per Lui. (…) Sono un poveraccio, ma Lui mi ha dato questo talento, e io l’ho speso. (…) La spada e’ l’arma che ho preso in mano io e ho fatto il male (…) Invece il pennello me lo ha messo in mano Dio per far risplendere il fascino della realtà” (R. Filippetti, Caravaggio L’urlo e la luce).
Le parole che il Prof. Roberto Filippetti immagina uscire dalla bocca di Caravaggio sintetizzano molto bene la figura del pittore così come emersa nella serata e così come indicava il titolo stesso dell’incontro “l’urlo e la luce” cioè rispettivamente il grido dell’uomo-Caravaggio in tutta la fragilità ed i limiti della natura umana, e la grazia ricevuta, che si è resa così manifesta e chiara nella bellezza dei quadri.
Ciò che è stato evidente attraverso tutte le opere è che tutta la realtà, a volte anche debole e caduca – Caravaggio dipinge frutta bacata, piedi nudi e sporchi, semplice gente del popolo, garzoni di bottega, prostitute – ha un valore, è degna di stima perché è stata salvata, quindi dentro ad un disegno buono. Guardando a Caravaggio uno percepisce che nella realtà tutta, per chi ne accetta la sfida, c’è una promessa di bene per la propria vita, anche se non sempre corrisponde ai propri progetti. (Centro Culturale Nuovi Incontri di Maranello