Milano: Assassinio nella cattedrale di T. S. Eliot
Ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria sul sito del CMC
Regia Andrea Carabelli
aiuto Regia Marina Fumagalli, Marta Parravicini
Luci Emanuele Mogavero
Costumi Kleman
Canto, effetti sonori Silvia Beretta
Coro delle donne di Canterbury
Rebecca Bellora Beatrice Brazzeschi Caterina Fossati Lucia Gennari Paola Gianni Emily Ghezzi Gaia Grassi Adelaide Milesi Maria Chiara Pozzi Matilde Riva Benedetta Serenthà Maddalena Ziliani
Sacerdoti della Cattedrale
Samuele Beretta Giovanni Bertario Giacomo Buttura Pietro Corneo Leonardo Solcia Araldo Tommaso Ceriani
Arcivescovo di Canterbury
Andrea Carabelli
Tentatori e cavalieri di Canterbury
Giovanni Belletti Federico Gasbarri Gabriele Lesma Luca Ronzon
Il Centro Culturale di Milano apre il suo Programma di proposte per l’anno 2024/25 con la parola incarnata del teatro del dramma di Eliot.
Il CMC e la Comunità Pastorale Paolo VI, composta dalle parrocchie S. Marco, S. Maria Incoronata, S. Bartolomeo, S. Simpliciano, promuovono questo evento che si realizza con e grazie al laboratorio teatrale dell’Istituto don Gnocchi di Carate Brianza, di giovani studenti liceali con l’attore e regista Andrea Carabelli.
Rappresentato per la prima volta al Festival di Canterbury nel 1935, Murder in the Cathedral è il primo dramma teatrale compiuto del grande poeta inglese Thomas Stearns Eliot, Nobel nel 1948.
“Noi non vogliamo che accada qualcosa. Siamo riusciti a vivere, vivendo e in parte vivendo. Il genere umano non può sopportare tanta realtà” (il Coro)
In questo testo per il teatro il maggior poeta del Novecento mette in gioco le questioni più forti della storia.
Che senso hanno i continui rivolgimenti delle forze sociali? E soprattutto qual è il peso sociale della fede? Come la fede entra a giudicare le vicende del potere e della società? La Chiesa che coscienza ha della propria presenza tra gli uomini? La figura e il martirio di Tommaso Becket (1170) diventano nell’arte di Eliot una provocazione all’uomo e al cristiano contemporaneo. Un affresco bruciante e drammatico dove la vita di ciascuno e la società di oggi possono riconoscersi. E interrogarsi.
La Basilica di San Simpliciano, così significativa per Milano e suggestiva per il suo antico romanico e il magnifico grande affresco del Bergognone, diviene luogo coerente con il testo di Eliot per quel legame di amicizia tra S. Ambrogio e Simpliciano, legame di comunione che genera testimoni nel tempo e genera storia umana.
“Tommaso Becket arcivescovo di Canterbury, si è consegnato martire non per la presunzione, o l’illusione, di cambiare la storia, ma per essere segno di libertà per il suo popolo. Cosa accade, cosa cambia in noi davanti a un testimone? Nel cuore umano si apre una ferita che permette alla grazia di realizzare la vocazione di ognuno” Così don Fabio Baroncini, sacerdote ambrosiano raccontava ai giovani (dal libro Tiepidi … mai, BUR).