Morimondo (Mi): Un occhio e un cuore nuovo
A venti anni dalla morte Morimondo ha ricordato William Congdon che amò la bassa milanese e lasciò tante opere significative capaci di cogliere l’unicità della bellezza della campagna lombarda con i suoi paesaggi tesi all’infinito.
Incontri promossi dalla Parrocchia Santa Maria Nascente in Morimondo, dalla The William G. Congdon Foundation e dall’Associazione Live Art, con la collaborazione della Fondazione Sancte Marie de Morimundo, degli Amici del Centro Culturale “Shalom” di Abbiategrasso e dell’Associazione 3S Scuola Sport Spiritualità, AIC con Rodolfo Balzarotti, direttore della William G. Congdon Foundation.
Cronaca dell’incontro
Silvio Prota, architetto e critico d’arte, ha concluso venerdì 8 giugno a Morimondo un trittico eccezionale che a vent’anni dalla sua morte ha riportato William Congdon e la sua originale espressione artistica nella bassa milanese. Proprio il paesaggio lombardo è stato il tema che ha affrontato Silvio Prota, accompagnando il numeroso pubblico presente a scoprire dentro le immagini della campagna lo sguardo e il cuore nuovi del pittore americano, che dopo un lungo peregrinare è arrivato a Gudo Gambaredo e nel monastero della Cascinazza non per finire il suo percorso, ma per raggiungere l’apice della sua genialità artistica. Qui emerge la questione seria dell’opera di Congdon, espressa nella frase che Prota ha ripetuto più volte, che “chi cerca la vita trova la forma, chi cerca la forma trova la morte”. Sta in questo la forza di Congdon, che lui ha sempre cercato la vita, la sua arte non viene dalla ricerca della forma, ma totalmente dalla sua tensione esistenziale, così sta in questo la sua eredità, il testimone che ci consegna oggi, che si segua l’impeto del cuore, la passione che lo muove, il desiderio che lo spinge a incontrare la realtà nella certezza che ogni frammento porta dentro implicitamente o esplicitamente il suo senso, la presenza reale di Cristo. E Silvio Prota in modo quanto mai affascinante e coinvolgente ha fatto scoprire nei dipinti della bassa i tratti di quel volto che Congdon cercava e che sempre trovava, ogni giorno con una forma nuova, sempre Lui, ma svelando un tratto nuovo del Suo volto.
Così si è concluso un trittico di alto valore culturale, grazie alla Parrocchia di Morimondo, della Fondazione William Congdon e dell’Associazione Live Art Congdon è tornato nella sua bassa e ha portato quella spiritualità carnale di cui vive la stessa Abbazia di Morimondo oggi.
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