Paderno Dugnano: Il senso della vita
Da venerdì 20 a mercoledì 25 ottobre | Hall Clinica San Carlo | via Ospedale, 21
Mostra fotografica | Inaugurazione venerdì 20 ottobre ore 21.
Un video-documentario sarà proiettato alla fine del percorso fotografico.
Intervengono:
Giovanna Ambrosoli – Presidente Fondazione Ambrosoli
Giuliano Rizzardini – Direttore del Centro Malattie Infettive Ospedale Sacco
Filippo Cintia – Volontario Fondazione Ambrosoli Direttore ospedale di Kalongo nel 2016
Per visite guidate diurne e serali (gruppi, scuole e oratori), mail: associazione.porticodisalomone@gmail.com
L’iniziativa a cura di Il Portico di Salomone e con il patrocinio della Città di Paderno Dugnano.
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Una mostra dedicata alla figura di Padre Ambrosoli, incentrata sull’eredità che il Beato padre Giuseppe ci ha lasciato con la sua opera a Kalongo nel nord Uganda.
Uno spaccato profondo e allo stesso tempo pieno di emozioni e gioia della vita di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che insieme trovano ogni giorno ‘il senso della vita’, nella forza gli uni verso gli altri e nel mettersi al servizio dei più vulnerabili. Una comunità che non si è mai persa d’animo, che ha sempre protetto e custodito quel luogo che oggi rappresenta un’ancora di salvezza per centinaia di migliaia di persone.
Nei volti delle persone immortalate nelle immagini della mostra, nei loro sorrisi c’è tutto ‘il senso della vita’ che Padre Giuseppe ha insegnato loro e ci ha insegnato.
È questa l’eredità di Padre Ambrosoli: un ospedale che è un punto di riferimento per il territorio, unica struttura in grado di fornire servizi sanitari di qualità, ma è anche e soprattutto un motore di cambiamento, di crescita culturale e spirituale perché è riuscito non solo a debellare malattie e patologie sul piano epidemiologico, ma anche ad aiutare la sua gente da un punto di vista di crescita culturale e sociale, contribuendo ad educare e insegnare loro come prendersi cura di sé e della propria famiglia. Una mamma che oggi esce dall’ospedale con il suo neonato sa cosa deve fare per contribuire alla sua crescita. Un luogo di sviluppo e formazione globale.
Padre Giuseppe, un medico e un missionario, ma soprattutto uomo di grande coraggio che in tutti gli sconvolgimenti dell’Uganda ha saputo affrontare con lo stesso coraggio religiosi zelanti, politici, ufficiali militari senza mai cedere a nessuno. Un uomo che primeggiava per umiltà e semplicità: ha lavorato con amore ed è morto per amore della sua opera e della sua gente.
Nella prefazione del libro “Chiamatemi Giuseppe” il Card. Gianfranco Ravasi ci dice: “…A lui, perciò, vorremmo in finale applicare un’affermazione profonda di un filosofo dell’ottocento, il danese Soren Kierkegaard che nei suoi “Diari” scriveva «Quando il testimone della verità arriva alla morte, dice a Dio: Grazie anche per le sofferenze che mi hai dato! Grazie a te, infinito amore! Ma Dio risponderà: Grazie a te, amico mio, per l’uso prezioso che ho potuto fare di te!».
