Padova: A cinquant’anni dal Concilio

Incontro con S.E. card. Jorge María Mejìa e Massimo Borghesi


Benedetto XVI, citando il suo predecessore Wojtyla, non ha nessun dubbio: i testi lasciati in eredità dal Concilio Vaticano II «non perdono il loro valore né il loro smalto». Di più: sono «la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX», visto che nel Concilio «ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre», oltre che «una grande forza per il rinnovamento della Chiesa». Eppure, in questo Anno della Fede in cui si fa memoria del cinquantesimo anniversario dell’evento conciliare, si comincia appena a comprendere la reale portata di questo avvenimento. Per questo motivo l’Associazione culturale universitaria Antonio Rosmini propone un incontro con un testimone diretto di quegli anni quale il cardinale Jorge María Mejía, già perito conciliare, e Massimo Borghesi, ordinario di Filosofia morale all’Università di Perugia. Coordina il vaticanista Gianni Valente

Pioniere del dialogo con gli ebrei in Argentina, profondo conoscitore della cultura giudaica, compagno di studi all’Angelicum di Giovanni Paolo II, fraterno amico di Henri de Lubac e soprattutto testimone del Vaticano II. In queste frasi si può comporre la complessa biografia del cardinale argentino Jorge Maria Mejía. L’allora giovane sacerdote argentino partecipò all’assise ecumenica dal novembre del 1963: «Devo dire che l’impegno al Concilio ha assorbito molte energie. Ero uno dei pochi periti latino-americani», ha raccontato in una lunga intervista al quotidiano Avvenire. «Nella tribuna degli esperti, dove presi posto, incontrai personalità di grande rilievo tra i quali un giovane teologo bavarese: Joseph Ratzinger». Il cardinale Mejia di recente ha pubblicato il volume “Una presenza nel concilio: cronache e appunti del Concilio Vaticano II”, in cui racconta personalità emergenti, dibattiti, episodi e anche scontri tra i padri conciliari.

A Massimo Borghesi il compito di inquadrare invece il Concilio a partire dal particolare clima storico e sociale degli anni Sessanta. Professore ordinario di Filosofia morale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, Borghesi si segnala come un filosofo particolarmente attento, sulla scia della lezione di Del Noce, alle linee portanti della contemporaneità, ad esempio nei suoi saggi recenti “Secolarizzazione e nichilismo. Cristianesimo e cultura contemporanea”; “L’era dello Spirito. Secolarizzazione ed escatologia moderna” e “Maestri e testimoni. Profili filosofico-teologici del ’900”.

Gianni Valente è stato a lungo redattore della rivista internazionale 30Giorni e collabora con la rivista italiana di geopolitica Limes. Ha realizzato reportage sulla vita delle comunità cristiane dalla Cina, dalla Russia e da diversi Paesi dell’America Latina e del Medio Oriente. Dopo il suo recente “Ratzinger professore” è annunciato a breve suo un volume sul contributo di Joseph Ratzinger quale perito conciliare.
(Associazione Culturale Universitaria Antonio Rosmini di Padova)

Il Concilio, semi che fioriscono dopo cinquant’anni, di Eugenio Andreatta (Tracce, Novembre 2012)

Testo dell’incontro



Data

Mercoledì 21 Novembre 2012 ore 21:00

Luogo

Sala dello Studio teologico del Santo, piazza del Santo 11, Padova