Perugia: La bellezza disarmata
Comunione e Liberazione in collaborazione con Rizzoli ed il Centro Culturale “Maestà delle Volte” hanno organizzato la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di Julián Carrón (Rizzoli, 2015).
Sono intervenuti
card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve
Mauro Bove, Professore ordinario di Diritto processuale civile presso l’Università degli Studi di Perugia
Julián Carrón, Autore e Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione
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Cronaca dell’incontro:
LEGGI “La «pietra scartata» da cui ripartire” di Alessandra Di Pilla (Tracce.it, 26/01/2016)
Perché presentare questo libro? Soprattutto, ha introdotto Giuseppe Capaccioni, responsabile di CL, perché insiste sullo stare di fronte alle circostanze della realtà e suggerisce il metodo per farlo. Noi uomini di oggi fatichiamo ad imparare da quello che viviamo, e lo si vede dal fatto che ci poniamo sempre meno domande. È arrivata la crisi e ha messo in dubbio la nostra percezione della realtà come positiva. Ma ci ha anche costretto, tramite il bisogno, a rifarci le domande più importanti.
Dopo l’ascolto della canzone La mente torna, ha preso la parola il cardinale Bassetti, che ha apprezzato del libro la pacatezza e la sobrietà. Pacatezza che non è una resa alla mondanità spirituale, ma un’attitudine all’ascolto dell’uomo moderno; sobrietà, virtù sociale necessaria in un contesto in cui spesso si grida e ci si divide ancor prima di aver capito le ragioni dell’altro. «Non dobbiamo avere paura di essere pacati e sobri», ha detto il Cardinale. La mitezza evangelica è la virtù dei forti, di coloro che “erediteranno la terra”, è frutto dello Spirito e dell’educazione di fondo della persona. Mite è stato Giovanni Paolo II, che anche nella malattia non ha chiesto altro che mettersi alla sequela di Cristo; mite Benedetto XVI, che ha mostrato che il Papato è un servizio e non una forma di potere; mite è Francesco, la cui pastorale si inginocchia davanti agli ultimi e ai sofferenti che il nichilismo lascia ai margini come scarti invisibili. Agli occhi di Dio, invece, nessuno è invisibile, perché ognuno è una persona.
La personalizzazione della fede è il nocciolo dell’insegnamento e della pedagogia di don Giussani. Quello di Giussani, più che un’antropologia, è un umanesimo completo che si innesta nel soprannaturale. «Mi ha stupito», ha osservato il Cardinale, «scoprire che don Carrón ha usato l’espressione “bellezza disarmata” a proposito dei terribili fatti di Parigi, ponendo questa domanda: ma noi cristiani crediamo ancora nella capacità della fede di esercitare un’attrattiva, e nel fascino della sua bellezza disarmata?».
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