Roma: La verità di me è quello che cerco
Il Centro Culturale di Roma per il ciclo “Finestre Letterarie” ha organizzato l’incontro dal titolo “La verità di me è quello che cerco”, in viaggio con Davide Foster Wallace. Una volta, in un’intervista, sua sorella Amy cercò di descrivere David Foster Wallace a chi non lo aveva mai incontrato come «uno che, dopo averci parlato solo qualche minuto, ti sembra appena sbarcato da una navicella spaziale»
Non esisteva scrittore vivente dotato di un virtuosismo retorico più autorevole, entusiasmante e inventivo del suo. Arrivato alla parola numero 70 o 100 o 140 di una frase sprofondata dentro un paragrafo lungo tre pagine e intriso di umorismo macabro o di autocoscienza favolosamente reticolata, sentivi l’odore di ozono esalare dalla precisione scoppiettante del costrutto che lui impartiva alle frasi, dal destreggiarsi fluido e calibratissimo tra dieci livelli di dizione: alta, bassa, media, tecnica, avanguardistica, secchiona, filosofica, gergale, farsesca, esortativa, teppistica, sdolcinata o lirica. Quelle frasi e quelle pagine, quando riusciva a crearle, erano una dimora sincera, sicura e felice quanto ogni altra avuta in quasi tutti i venti della nostra conoscenza.
(Jonathan Franzen, parlando di Wallace)
Sono intervenuti
Alessandro Banfi, giornalista
Luca Doninelli, giornalista e scrittore
Martina Testa, editor e traduttrice