Udine: Carols
Inzio della Rassegna “Vox Dilecti Mei. Dalla bellezza un cammino comune. La musica sacra al cuore della civiltà occidentale.”
Carols: con questi canti, che sono anche danze (vedi riquadro), lasciamo sgorgare il canto, e la letizia, dalle radici della nostra storia. Sono canti che vengono dall’epoca medioevale (XIII-XV secolo) e da più paesi dell’Europa (Inghilterra, Catalogna, Italia) ed esprimono il gusto del vivere insieme gli incontri, le gioie, i dolori della vita.
Anzitutto la dolcezza di sperimentare che non siamo soli: lo stupore di fronte a Dio che si fa uomo decidendo imprevedibilmente di partecipare delle vicende della nostra povera vita; la gratitudine per la presenza della Madonna, che sappiamo di poter sempre trovare quando la vita ci riempie di interrogativi o di pianto; poi lo scoprire, guardando ai Santi martiri, che anche la morte non è l’ultima parola.
Nello sperimentare, oggi come allora, una bellezza e una dolcezza che ci fa cantare, anche il nostro cuore può con più coraggio tornare a pulsare, a desiderare che l’infinito a cui anela possa entrare nella banalità del quotidiano e dare colore e letizia a quello che tante volte sembra così faticoso, grigio, contraddittorio, drammatico.
In questa esperienza può iniziare, o continuare, l’avventura di scoprire che in me e nel mondo c’è di più di quello che credevo di sapere e posso scorgere una bellezza che trasfigura tutto.
Così vivere assieme questi Carols ci porta nel cuore della civiltà occidentale, ci fa sperimentare in questa dimensione religiosa la grandezza dell’uomo, di ogni uomo, piccolo, debole, ma che si apre a tutta la realtà, senza censure, cantando.
(Giorgio Lorenzon, Il Villaggio)