Udine: Oltre la crisi. Cosa sta accadendo? Come uscirne?
Convegno col professor Becchett, relatore della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sulla crisi finanziaria, con presentazione della Mostra “150 anni di sussidiarietà”, curata dalla Fondazione per la Sussidiarietà
Oltre la crisi. Cosa sta accadendo? Come uscirne? Per affrontare queste domande, che stanno diventando sempre più drammatiche la Pastorale della Cultura dell’Arcidiocesi di Udine, Il Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo FVG, Il Centro Culturale Il Villaggio, l’Associazione Culturale Universitaria Antonio Rosmini e Il Movimento Cristiano Lavoratori in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari e L’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti hanno organizzato un convegno che rifletterà sulle radici della crisi finanziaria, economica, ambientale, di senso della vita che stiamo vivendo, per prendere coscienza di cause e fattori in gioco e individuare le condizioni che possono permettere a ciascuno e a tutti di affrontare con responsabilità la sfida che abbiamo davanti.Il convegno affronterà questi temi a partire dai criteri che nascono dalla Dottrina sociale della Chiesa. Relatore sarà Leonardo Becchetti, professore di Economia all’Università Tor Vergata di Roma e relatore della Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace: “Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale”. Come significativa esemplificazione di un approccio positivo alla crisi verrà presentata la mostra “150 anni di Sussidiarietà”, curata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, che mostra come in tanti momenti di crisi dall’unità d’Italia ad oggi siano sempre emerse nel popolo italiano forze capaci di affrontare con creatività situazioni anche drammatiche, costruendo il bene comune.
La guerra che si sta combattendo con le armi della finanza ha fatto perdere nel mondo almeno 30 milioni di posti di lavoro. La speculazione ha tagliato fuori anche la politica che spesso è diventata debolissima, fino ad essere irrilevante. Senza un poderoso sforzo di innovazione culturale non riusciremo ad uscire da questa crisi, anche perchè gran parte degli economisti e dei sociologi sembra non coglierne le radici profonde continuando a minimizzarla e ad invocare una crescita che non ci sarà mai se queste radici non vengono individuate ed affrontate.Lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008 è collegata direttamente con la bolla dei titoli tecnologici del 2001. La gestazione di entrambe è iniziata già negli anni ’80 con una finanziarizzazione dell’economia mondiale di dimensioni gigantesche. L’attività bancaria, invece che concentrarsi sul finanziamento delle attività produttive, si è spostata sulle attività finanziarie e speculative. La filosofia e la politica che stanno alla base di questo squilibrio sono lo sviluppo di un pensiero che tende ad abbandonare la creazione di valore per concentrarsi sull’estrazione di valore con la conseguente esplosione della finanza ombra e della speculazione e la creazione di un’infinità di enti che battono moneta fuori da ogni controllo. La conseguenza è che sta emergendo un nuovo assetto geopolitico mondiale ed un nuovo scenario economico.
Se vogliamo tornare ad investire sul futuro, per i nostri giovani, per una democrazia sostanziale, per una società più giusta è necessario impegnarsi in una seria riflessione sulle cause della crisi che stiamo vivendo e sulle soluzioni di natura etica, politica, economica e tecnica.Trasformiamola in occasione di discernimento e di nuova progettualità affinchè non si perda la speranza in un futuro migliore e la fiducia nella dignità e nella capacità di bene della persona umana. La mostra “150 anni di Sussidiarietà” offre una grande occasione di riflessione in questo senso. Essa si sofferma sulla ricchezza di opere, realtà sociali ed economiche che, frutto dell’iniziativa di tanti singoli uomini, insieme hanno collaborato a costruire la storia del nostro Paese. Centrale, nella riflessione proposta, è l’idea che ogni singolo uomo abbia un valore altissimo e non sia perciò riducibile ad alcuna organizzazione sociale e politica. Questa posizione antropologica ha dato vita in Italia, fin dai primi anni post- risorgimentali, a dei soggetti, in particolare il movimento cattolico e il movimento operaio, ricchi di creatività e spirito di iniziativa. Persone sostenute da ideali che le aiutano a non ridurre il loro desiderio di verità, giustizia e libertà, emergono via via nelle vicende tragiche e sanguinose della Prima guerra mondiale, della resistenza al Fascismo, della Seconda guerra mondiale, nel compromesso virtuoso tra forze politiche che ha dato frutto alla Costituzione, nella difficile ricostruzione del secondo dopoguerra, che culmina nell’incredibile boom economico.
(Comunicato Stampa Centro Culturale Il Villaggio)