E’ possibile visitare sino a domenica, 11 ottobre 2015 la mostra dal titolo: “Non di solo pane” promossa dal Centro Culturale Gaudì. Il percorso della mostra, il cui tema prende evidentemente le mosse dall’evento EXPO 2015, è teso a mettere in evidenza che l’arte e la bellezza, nelle loro diverse forme, sono cibo per l’uomo, si compongono di gusto e sapore, di nostalgia e di desiderio. E’ nella natura dell’uomo tendere a trasformare ogni bisogno in desiderio; così, come dal bisogno del cibo nasce l’arte culinaria o dal bisogno di casa nasce l’architettura, allo stesso modo l’arte, la bellezza mettono o ri-mettono in luce il desiderio di un Oltre, il desiderio di Infinito: sanno rimandare a un modo più veramente umano di affrontare tutti i bisogni.
L’affermazione biblica «non di solo pane», che dà il titolo alla mostra, suggerisce proprio questo: per dare energia all’uomo non basta nutrirne il corpo, ma occorre pensare alla totalità del suo Io. Come allora non dar credito a questa affermazione dell’architetto Giò Ponti?“ L’arte non è nella forma è nel documento dell’uomo… misura della sua eroicità, della sua vita, del suo dramma vale a dire della sua sincerità…”; e come non lasciarsi provocare dall’ “a fondo” del Cardinal Scola ? “Si ha fame di dignità come si ha fame di pane, e tutti noi che abbiamo pane in abbondanza non abbiamo più’ tanto fame di dignità…la bellezza è una risposta alla fame, e se si accompagna al cibo spalanca al desiderio del compimento”.
In mostra tanti dipinti, poesie, architetture , filmati… e i viaggi emblematici di Ulisse e Dante, personaggi narrati e poeti narratori che esplorano tutti la stessa terra: il cuore dell’uomo, il suo bisogno e il suo desiderio. Si tratta di viaggi immaginati, non reali, ma colmi di verità perchè in modo potente e struggente spiegano i viaggi veri di ogni uomo.
Nella seconda sezione sono in evidenza quelle opere d’arte (ogni opera d’arte è il resoconto del personale viaggio compiuto dall’ artista): pitture, poesie, brani musicali… che sono ”decisive”, irrinunciabile nutrimento della vita. E, insieme a questi anche altri viaggi e imprese: quelli di Armstrong, Mesner, Einstein…che , per quanto eccezionali, esprimono la tensione di ognuno di noi fin nelle cose quotidiane.
Dal pensiero di Hannah Arendt: “Anche nei tempi più oscuri abbiamo il diritto di attenderci una qualche illuminazione. Ed è molto probabile che essa giungerà non tanto da teorie o da concetti, quanto dalla luce incerta, vacillante e spesso fioca, che alcuni uomini e donne, nel corso della loro vita e del loro lavoro, avranno acceso in ogni genere di circostanze, diffondendola nell’arco di tempo che fu loro concesso di trascorrere sulla terra” spiega bene l’ultima sezione della mostra che è una documentazione, attraverso esempi di “imprese” attuali, relative a campi diversi (economico, artistico, sociale…), del fatto che il desiderio di infinito sa generare bellezza che nutre anche in tempi difficili, anche oggi.
(Centro Culturale Gaudì)