Dopo il successo della prima, i ragazzi disabili di alcune cooperative sociali di Milano, Varese e Busto Arsizio, riportano in scena la grande opera di Victor Hugo “I Miserabili”, a Milano, lunedì 09 novembre 2015 al Teatro Manzoni.
Uno dei responsabili de “L’Anaconda” racconta come è nata l’idea del laboratorio teatrale. Da 18 anni “L’Anaconda” (cooperativa sociale sorta nel 1980 a Varese dall’esperienza di caritativa con disabili) è in teatro con alcune “messe in scena” allestite avendo a cuore le persone con handicap, a cui di volta in volta si è proposto l’impegno del laboratorio teatrale.
Questa idea, realizzata con il coinvolgimento di una amica attrice, Luisa Oneto, ha fatto vivere agli ospiti dei nostri centri e a tanti amici (educatori e volontari) la realtà teatrale come enorme possibilità espressiva e di rapporto con l’altro, gli altri ragazzi disabili e gli educatori del gruppo, il pubblico, la regista, i tecnici.
Si è dato così spazio alla possibilità di essere pienamente se stessi nel momento della rappresentazione di un altro personaggio; si è dato spazio al sentirsi parte di una “compagnia” dove ciascuno è valorizzato per quel che è, diventando utile al lavoro di tutti.
I ragazzi disabili hanno insegnato cosa vuol dire essere liberi dall’esito, ma volere con tutte le forze che l’esito evidenzi una bellezza per sé e per gli altri. Chi è venuto a teatro in questi anni è rimasto colpito da quello che veniva messo in scena: la propria personalità, il proprio valore, la gioia di essere protagonista. Sono nati così, negli anni, spettacoli come Turandot, Notre-Dame de Paris, West Side Story e poi la grande possibilità di mettere in rete il lavoro, di viverlo insieme ad altre realtà cooperative con cui si condivide un giudizio comune. Si è quindi sviluppata una vera amicizia operativa, capace di raggiungere traguardi insospettati: il Gian Burrasca e, soprattutto, la Divina Commedia realizzati con questa strana compagnia teatrale sono stati quanto di più bello il nostro lavoro potesse attendersi.
Ma “L’Anaconda”, con “Cura e Riabilitazione” di Milano e “Solidarietà e Servizi” di Busto Arsizio, sempre guidate da Luisa Oneto, non si sono fermate e, superando lo scetticismo di alcuni, sono arrivati a proporre I Miserabili di Victor Hugo. Più di due anni di lavoro, 35 disabili accompagnati da altrettanti tra educatori ed amici, oltre 100 prove, 130 costumi realizzati, tanti soldi da recuperare e poi tanto altro ancora… E tutto per cosa? Perché «amare una persona è vedere in volto Dio!».
Perché quindi i miser-abili? Perchè le nostre “miserie” non possono e non devono limitarci. E l’esperienza di accoglienza, di perdono e di misericordia (pur dentro il male del mondo) che emerge in questo lavoro, non è altro che la testimonianza che ogni limite (fisico, psichico, di poca o troppa capacità) non limita la possibilità di far emergere lo splendore del vero. E alla prime due rappresentazioni dello spettacolo andate in scena a giugno le persone che hanno assistito erano 1800, incredule ed entusiaste dinanzi a così tanto impegno. Ecco «cosa sa fare un’amicizia cristiana intelligente» ci ha scritto uno spettatore, tra i molti che hanno voluto esprimere il loro apprezzamento e la loro commozione.
Vi assicuro che la felicità degli attori al termine di ogni spettacolo vale da sola le fatiche di un nuovo allestimento perché è l’espressione della verità e del valore intrinseco di ogni persona, ben oltre le miserie che si è abituati a guardare ed analizzare.
(da Un palco per dei Miser-Abili di Gianni Nocera, Tracce.it, 30/09/2015)
Per informazioni: chiamare la cooperativa “Anaconda” a Varese 0332232152 oppure visita il sito www.curaeriabilitazione.org