In occasione della XXXVII edizione del “Meeting per l’amicizia fra i popoli” di Rimini, l’Associazione “Rivela”, ha allestito la mostra “Tessere la Tua lode. Le opere lignee di fra’ Giovanni da Verona in Santa Maria in Organo”. L’esposizione già disponibile in formato itinerante, vuole far incontrare al visitatore fra’ Giovanni (vissuto tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI) proprio nella sua città, nella chiesa di Santa Maria in Organo, dove si trovano il coro e la sacrestia che il Vasari descrive come “la più bella sacrestia che vi fusse in Italia”.
L’occasione dell’esposizione è data dai restauri della sacrestia stessa, iniziati nel mese di febbraio di quest’anno. Di fra’ Giovanni da Verona sappiamo assai poco. Non ha lasciato scritti ma solo i frutti della sua totale dedizione alla Gloria di Dio. Infatti, fra’ Giovanni usò tutta la sua arte nella lavorazione del legno affinché ogni suo confratello, nei ritmi propri dell’azione liturgica, e chiunque si fosse lasciato e si lasci oggi avvincere dalla bellezza delle sue opere, potesse fare la stessa esperienza dell’universalità della salvezza cristiana che lui aveva vissuto nella preghiera e nel lavoro (ora et labora). Lo dice con la sua firma: “R.do in Xo p.f. Joai.mo” (al reverendo in Cristo padre frate Giovanni monaco). Fra’ Giovanni attraversa la tensione dell’umanesimo ad affermare la centralità dell’uomo forte della certezza che Dio non è limite alla realizzazione dell’uomo stesso, ma la pienezza di tutte le sue espressioni. In questa ottica ha fatto sue le innovazioni artistiche del tempo, come la profondità e la prospettiva nelle immagini, raggiungendo livelli di assoluta eccellenza. Come ha detto papa Benedetto XVI, «abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini».
La mostra si avvale della collaborazione dei maggiori esperti di frà Giovanni quali lo storico veronese Luciano Rognini, Pier Luigi Bagatin e Renata Semizzi. Collaborano inoltre i monaci benedettini olivetani dell’abazia di Monte Oliveto Maggiore di Siena e don Giovanni Brizzi, monaco dell’abazia di Seregno in provincia di Milano.
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