In preparazione della Santa Pasqua, AIC propone delle letture di poesie accompagnate da brani musicali eseguiti da pianoforte, cello o violino, tratte dal libro di Davide Rondoni “Via Crucis dell’amico” (Marietti). Dalla quarta di copertina: Un amico che vede quel che non immaginava. Pietro sulla scena della via Crucis. Dove il suo Amico è preda del dolore e dello scherno, dove è senza scampo. Una via Crucis commissionata da un Vescovo a un poeta. Per il popolo che si immedesima nel cammino di Gesù al Calvario. La scena più famosa del mondo. Vista non con occhi generici. Ma con quelli dell’amico. In questa voce trova voce chi Lo ama, e chi Lo ha tradito, chi sa cosa succede e chi non ci capisce quasi niente. Da quell’Uomo, che ora subisce la sconfitta in cui si rivivono tutti gli sconfitti del mondo, Pietro si è sentito rivolgere la grande domanda: “ma tu mi ami ?”. Un poeta e un pittore danno nuovo rilievo alla scena. Una poesia semplice, ricca e musaica tocca i segreti dove il pensiero non riesce ad arrivare. E ci chiamano a guardare.
PROPONIAMO UN BRANO TRATTO DA “VIA CRUCIS DELL’AMICO” DI DAVIDE RONDONI
Gesù aiutato da Simone di Cirene
Prendono uno,
Che non ne sa niente.
Dia una mano al condannato.
Che di frustate
è già provato.
Il bene ha a volte il viso sconosciuto
di uno di Cirene.
Uno che viene
lì per caso, e dà una mano
senza sapere niente.
Vede solo uno sguardo pesto,
un povero cristo, un disgraziato.
E non chiede niente,
guarda in volto quel sofferente
e non sa nemmeno di vedere in faccia Dio.
Il bene è un ragazzo semplice,
che dà una mano,
un po’ perché gli viene
un po’ per non aver complicazioni.
Lo vedo che guarda Gesù.
Mi devo precipitare io
ad aiutarlo, a tirarlo su…
Invece noi amici non ci siamo,
non lo aiutiamo.
E lo fa uno di passaggio,
uno che non è bravo, non è saggio.
E chissà se ha fede.
Solo uno che si trova in mezzo.
E vede. Che c’è bisogno,
si dà da fare un pochettino. E non sa
di trovarsi a guardare Dio,
e Dio così vicino…
Dio delle cose che capitano
fai capitare sempre qualcuno da Cirene,
uno che non fa tante storie
e se glielo chiedono
come può fa un po’ di bene.