LACRIME DI SALE

La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza di Pietro Bartolo e Lidia Talotta, Mondadori 2016

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Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo. Alla sua storia si intrecciano quelle disperate e struggenti di alcuni dei tanti migranti scappati dalle guerre o dalla fame, sopravvissuti non si sa come a un viaggio terribile nel deserto, fra violenze e sopraffazioni inimmaginabili, che in mare hanno spesso visto morire i loro famigliari e, nonostante ciò, non si arrendono, determinati a iniziare una nuova esistenza in Europa. O che sull’«isola degli sbarchi» sono arrivati dentro orribili sacchi verdi, corpi inanimati, di chi fra le onde ha perso la propria vita, dei piccoli che non hanno nemmeno fatto in tempo a vedere la luce. Yasmin, che partorisce Gift circondata dall’affetto delle donne di Lampedusa; Hassan, che per tutto il viaggio porta sulle spalle il fratello paralizzato; Omar, che non riesce a dimenticare; Faduma che, per crescerli, ha dovuto separarsi dai suoi sette figli; Jerusalem, a cui i trafficanti di uomini hanno rubato la spensieratezza; Kebrat, miracolosamente strappata alla morte; e poi Sama e il suo gatto, Mustafà e la piccola Favour. Lacrime di sale è un pugno nello stomaco, narra cose che nessun articolo di giornale e immagine televisiva potrà mai narrare, e ti inchioda alla tua coscienza. Le sofferenze del medico Pietro Bartolo, il suo senso di impotenza (qualche volta), la sua rabbia (sempre), il suo smarrimento sono così autentici da diventare i tuoi. Come la sua gioia e il suo stupore di fronte all’invincibile forza della vita. Un grande esempio di coraggio e impegno civile. Uno straordinario monito contro l’indifferenza di chi non vuol vedere.

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