L’ULTIMA MARCIA DEL TENENTE PEGUY

Con un saggio di Pigi Colognesi di Roberto Gabellini, Ares 2014

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Il tenente Charles Péguy morì il 5 settembre 1914, nei dintorni di Villeroy, fulminato da un proiettile in fronte, mentre era al comando della sua compagnia. Cominciava la battaglia della Marna. Si concludeva così, a soli 41 anni, l’esperienza dell’indomito direttore dei Cahiers de la Quinzaine, affascinato da Giovanna d’Arco, il socialista tornato al cattolicesimo, senza rinnegare il suo passato. Péguy è stato uno dei grandi poeti del Novecento, una figura ardente e «irregolare» dal fascino magnetico sulle nuove generazioni. In questo emozionante poema, Roberto Gabellini rievoca l’itinerario spirituale dei giorni estremi del tenente Péguy: dai treni imbandierati che lasciavano Parigi per il fronte, alle marce martoriate dalla stanchezza e dalla sete, sino al fatale incontro con il nemico.

Pigi Colognesi, autore dell’unica biografia italiana di Charles Péguy, scrive nell’Introduzione: «Péguy fu misconosciuto o addirittura frainteso dal milieu cattolico a lui contemporaneo e anche di alcuni decenni successivi. Fu l’acribia di grandi teologi come Von Balthasar, Da­niélou e De Lubac a svelarne tutta la profondità e la consonanza con il cristianesimo della grande tradizione patristica, a coglierne l’aspetto profetico».

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