L’imprevedibile istante

Ottobre 10, 2012
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La mostra è composta da 15 manifesti formato 50×70 cm e da 1 DVD con i filmati delle testimonianze realizzate in occasione dell’edizione 2012 del Meeting di Rimini.
Il costo di acquisto è di € 75,00 compresa IVA 21% e le spese di spedizione tramite corriere.
“L’ imprevedibile istante, giovani per la crescita” è la mostra promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà e Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli in occasione del Meeting (Rimini, 19-25 agosto 2012).
La crisi economica globale sta favorendo una pesante recessione, frutto del forte rallentamento del sistema produttivo italiano iniziato ormai da tempo, con conseguenze pesantissime sull’occupazione soprattutto giovanile. Ma cosa può favorire una crescita che rilanci sul piano economico, sociale, culturale e politico il nostro Paese? La mostra mette sotto i riflettori una parte cruciale della vita personale e sociale, quella in cui si mostra la capacità di un popolo di progettare il suo futuro: il momento che va dal periodo degli studi all’inizio dell’attività professionale. In particolare si descrive il percorso dei giovani che dopo la scuola superiore accedono all’università e poi al mondo del lavoro, oppure che frequentano una scuola professionale per avviarsi al lavoro. L’iter verrà descritto attraverso la documentazione di esempi virtuosi, esperienze che meglio sembrano affrontare i bisogni e le difficoltà, soggettive e riconducibili a “difetti” del sistema, incontrate nelle varie fasi (formazione professionale, università, lavoro post-universitario, studio all’estero, ecc…). Quanto di meglio c’è in Italia, povera di altre risorse, viene dall’intelligenza, dalla creatività, dall’energia costruttiva – da ciò che gli economisti chiamano capitale umano e sociale – delle persone e dei “corpi intermedi” che esse costituiscono. Anche alla luce di questa considerazione, l’“emergenza educazione”, intesa come “introduzione alla realtà totale” (secondo l’espressione di J. A. Jungmann resa celebre da don Giussani), è più che mai attuale. Non è possibile alcuna svolta senza un popolo che prenda coscienza di sé, del suo valore e delle opportunità che gli sono date dal corso della storia. Cos’hanno in comune questi esempi virtuosi? Che non intendono affidarsi alle magie utopiche della finanza e nemmeno a illusioni assistenzialiste, ma vogliono essere responsabili del loro futuro. In sintesi, le esperienze virtuose documentate sottolineano il valore di due grandi direttrici culturali (fondamento della Dottrina sociale della Chiesa): sussidiarietà e solidarietà, che sottendono una nuova idea di esperienza umana. Non quella dell’io egoista concepito da molti intellettuali come motore della vita economica e politica; né quella dell’io deresponsabilizzato che aspetta dalla politica la risoluzione dei suoi problemi; piuttosto quella della persona nella sua unicità e grandezza, irriducibile a ogni circostanza avversa perché mossa da un desiderio infinito che non può mai spegnersi. «Quando infatti la morsa di una società avversa si stringe attorno a noi fino a minacciare la vivacità di una nostra espressione e quando una egemonia culturale e sociale tende a penetrare il cuore, aizzando le già naturali incertezze…» è il momento della persona, il momento in cui si risveglia il desiderio, la scintilla dell’umano, la percezione che l’essere pienamente uomini non può essere ridotto dalle circostanze. Quello che fa brillare per la prima volta lo sguardo di Ciàula, il protagonista della novella di Pirandello che, in situazioni difficili, “scopre la luna”, scopre il rapporto con le cose, con la bellezza, con l’amore, con la costruzione, con la positività. Occorre allora salvare il seme di questo umano, come fa dire Guareschi al suo Cristo: «Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza (…)». Il seme dell’umano sostenuto dalla fede (per chi ce l’ha) o da un ideale per l’uomo. «Solo così potremo essere nel mondo una presenza […], non sinonimo di potere o di egemonia ma di una testimonianza, cioè di una diversità umana» (Julián Carrón).

Il Meeting si rende disponibile ad un lavoro comune per organizzare ed impostare localmente le mostre, curare l’allestimento, preparare le guide e per tutte le attività collegate alla buona riuscita dell’evento.
Per maggiori informazioni: Meeting Mostre, tel. + 39 0541 728565, fax + 39 0541 765206,
info@meetingmostre.com, www.meetingmostre.com

Link allo speciale tg Meeting
http://www.ilsussidiario.net/tg/2012/mostre/mostra7.html


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