Migranti e detenuti diventano ‘attori’ e recitano Dante

Giugno 20, 2017
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Anche detenuti, migranti, persone con disagio economico, fisico e psichico e a rischio di esclusione sociale, assieme a tanta gente comune, tra gli oltre 130 ‘attori’ che domenica 18 giugno, sono andati in scena all’alba e al tramonto (repliche alle 5.30, 7.00, 18.30, 20.00 e, una straordinaria, alle ore 21), recitando terzine dantesche nel Giardino Bardini a Firenze. E’ la prosecuzione del progetto ‘Piume 2021’, proposto dall’associazione Culter (lo scorso anno si svolse nel Campanile di Giotto) in vista delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri del 2021.

L’obiettivo è offrire un’opportunità di educazione popolare e un’esperienza di inclusione rivolta anche a fasce marginali spesso escluse dalla vita culturale. Attraverso lo strumento offerto dalla poesia, i partecipanti possono fare un’esperienza culturale e artistica che finisce per accomunarli al di là delle appartenenze sociali, religiose, professionali. La rappresentazione è stata preceduta da alcuni mesi di formazione alla lettura, comprensione e interpretazione della Divina Commedia guidate da Franco Palmieri, regista, educatore e drammaturgo e da Luisa Cortesi danzatrice e coreografa, che si sono svolte quest’anno prevalentemente presso il Centro Slataper di Firenze, la struttura gestita da quasi due anni dalla cooperativa ‘Il Cenacolo’, oggi luogo di assistenza e integrazione delle persone più svantaggiate.

Il progetto dell’Associazione Culter è realizzato col contributo di Comune di Firenze e Fondazione CRF; la collaborazione della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e il sostegno di Publiacqua, Coop. Il Cenacolo, Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, Mazzanti Piume, Aquaflor Firenze. L’idea è di coinvolgere, ogni anno, anche case circondariali, scuole, associazioni e cooperative che in città si occupano di disagio e di inclusione sociale. (ANSA).


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