Al Museo del Novecento di Milano, una mostra che invita a riflettere sull’identità culturale europea grazie all’analisi del rapporto tra due delle più importanti personalità del mondo dell’arte del secolo scorso. A cura di Silvia Bignami e Giorgio Zanchetti, la mostra in programma fino al 15 marzo 2015.
L’esposizione indaga, secondo una prospettiva inedita, il percorso parallelo – tra il 1957 e il 1962, tra Milano e Parigi – di Yves Klein (1928-1962) e Lucio Fontana (1899-1968), nella piena autonomia dell’originalità artistica di ciascuno. La loro vicenda creativa, intrecciata a un sorprendente legame personale, è raccontata attraverso oltre 90 opere e una ricchissima documentazione di fotografie, filmati d’epoca e carte d’archivio. Promossa dal Comune di Milano|Cultura, organizzata in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana di Milano e con gli Archives Yves Klein di Parigi e prodotta dal Museo del Novecento con Electa, l’esposizione si avvale di prestiti importanti da musei italiani e stranieri: tra gli altri, il Mnam – Centre Georges Pompidou (da cui arriva una grande Anthropométrie di Klein mai esposta in Italia) il Mamac di Nizza, il Kaiser Wilhelm Museum di Krefeld, il Louisiana di Humlebæk, la Gam di Torino e la Gnam di Roma.
Nella mostra si può leggere l’ex voto di Yves Klein. Klein è stato un grande artista, che partendo dal cielo affrescato di Giotto, ha lavorato tutta la sua vita sul Blu. Ad un certo punto lo ha brevettato col nome di International Blue Klein. Nell’ultima grande sala della mostra c’è un ex voto che lui, cattolico devotissimo, aveva lasciato nel Santuario di Santa Rita, che le suore hanno ritrovato a Cascia molto tempo dopo. Scrive: “Santa Rita da Cascia, io ti chiedo di intercedere presso Dio Padre Onnipotente perché mi accordi sempre, in nome del Figlio Gesù Cristo e in nome dello spirito Santo e della Santa Vergine Maria, la grazia di animare le mie opere perché esse divengano sempre più belle e inoltre la grazia che io scopra continuamente e regolarmente sempre cose nuove nell’arte ogni volta più belle, anche se purtroppo non sempre sono degno di essere un utensile per costruire e creare della Grande Bellezza. Che tutto ciò che viene da me sia bello. E così sia”.