Sandro Lombardi legge Testori

Aprile 7, 2020
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CASA TESTORI propone la lettura di MATER STRANGOSCIÀS a cura di Sandro Lombardi in quattro video, da scandire nei giorni di questa Settimana Santa.

MATER STRANGOSCIÀS è l’ultimo dei Tre Lai, opera che Testori scrisse poco prima di morire: rifacendosi all’antica tradizione dei “lai” medievali, con evidenti richiami alle laude di Jacopone da Todi, Testori descrive la Vergine Maria ai piedi della croce, mentre s’interroga sul gran mistero della morte e della risurrezione di Gesù. Lo stile con cui il tema classico viene trattato dall’autore lombardo è assolutamente originale, a cominciare dal linguaggio, che fonde insieme latino e dialetto, dando voce a una Madonna dai tratti umanissimi, lontana dall’iconografia classica.
Sandro Lombardi ha portato in scena Mater Strangosciàs per la prima volta nel 1998, con la regia di Federico Tiezzi. E’ un testo che, come dice l’attore, è «un inno d’amore sfrenato alla vita». In occasione della Pasqua 2020, Lombardi ha riletto per noi questo dramma, che ha in progetto di riproporre presto a teatro. Qui di seguito la lettura in quattro video, da scandire nei giorni di questa Settimana Santa.

SANDRO LOMBARDI LEGGE MATER STRANGOSCIÀS 1/4
Mater Strangosciàs è l’ultimo dei Tre Lai, opera che Testori scrisse poco prima di morire. Strangosciàs, cioè strangosciata, come si legge nell’iscrizione della Cappella della Strage al Sacro Monte di Varallo. È il lamento della Madonna davanti al figlio morto.

SANDRO LOMBARDI LEGGE MATER STRANGOSCIÀS 2/4
In questo secondo brano letto da Lombardi la Mater Strangosciàs ricorda la fanciullezza di Gesù e di quando con Giuseppe lo ritrovò a discutere con i dottori in Sinagoga. Come aveva anticipato Testori raccontando il testo «c’è la Madonna che cerca Gesù che era andato a giocare con la palla». E poi si rievoca la misteriosa visita dell’Angelo dell’Annunciazione da cui era cominciato tutto

SANDRO LOMBARDI LEGGE MATER STRANGOSCIÀS 3/4
La Mater Strangoscias prima rievoca il momento della nascita, poi arriva all’esperienza della passione e della morte del Figlio. Legge Sandro Lombardi: «Cos’è che fa, cos’è che vuole ‘desso el mio Gesù? Sbassa la testa, la sulleva, poi la reporta ammò de giù e intanta coi labbri tutti crepati e sfinitati dise: sì, sì, l’è inscì».

SANDRO LOMBARDI LEGGE MATER STRANGOSCIÀS 4/4
Nell’ultimo brano con il finale del “lamento” Testori in modo semplice immaginifico dà spazio all’esperienza della Resurrezione. È un finale dolcissimo, perché la Mater stringe a sé nella dolcezza di ciò che ha vissuto, tutta la platea degli spettatori. E ordinando la chiusura del sipario, coincidenza impressionante con la biografia di Testori, chiama tutti a un «imbrassamento» che «va per semper sé sé a durare».


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