Intervista a un’insegnante di un centro della NGO AVSI Libano, alla periferia di Beirut, che si occupa di offrire un’educazione e un’istruzione a bambini di varie età, molti dei quali hanno vissuto il trauma profondo della guerra e non sono mai andati a scuola perché nati nel mezzo di un conflitto. Questo video è il primo di una serie di contenuti originali, brevi, facilmente condivisibili su siti web e social media, girati dalla troupe di Rome Reports sul campo, a diretto contatto con le persone di cui il progetto #StandTogether si occupa quotidianamente.
Siamo in Libano in un centro della NGO AVSI e questo breve video contiene l’intervista a due insegnanti della scuola – una delle venti strutture gestite dalla Fondazione AVSI in Libano, seguendo la dottrina sociale della Chiesa – che si occupa dell’educazione dei bambini fuggiti dalla guerra in Siria e Iraq. Appare subito chiaro come la prima preoccupazione degli educatori, il loro obiettivo, sia accogliere, far sentire protetti, amati e al sicuro questi bambini che sono sia cristiani che musulmani. Questo luogo è lì per loro, perché possano fare esperienza di quest’ amore. I volontari dell’AVSI scommettono sulle capacità insite dentro ciascuno di loro e gli si pongono a fianco affinché queste emergano. E allora senza dover attendere troppo, come ci assicurano, i risultati arrivano. Capita allora che nella ricreazione incontri bimbi che giocano e schiamazzano come tutti i bimbi del mondo, quando solo poche settimane prima non erano in grado di farlo senza picchiarsi. Ancora una volta siamo testimoni che solo l’amore crea e ad ogni istante ricrea.
#StandTogether è una piattaforma digitale, inclusiva ed ecumenica, creata per dare voce a tutti i cristiani che vivono in situazioni di discriminazione o persecuzione, in particolar modo in Medio Oriente, che intende sottolineare allo stesso tempo il fondamentale valore rappresentato dalla libertà religiosa.
Il progetto nasce dall’incontro tra diverse istituzioni interessate a rafforzare una cultura del dialogo e della pace attraverso un’azione di condivisione della straordinaria testimonianza che arriva dai luoghi dove le minoranze religiose, cristiane e di altre religioni, vivono in situazioni drammatiche.