Volantone di Pasqua 2013

Marzo 16, 2013
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Ogni anno, a partire dal 1982, Comunione e Liberazione stampa e diffonde un volantone in occasione della Santa Pasqua. Esso ha il pregio di far riconoscere il vero attraverso il bello, di provocare il cuore e di fissare, in poche parole che ben si scolpiscono nella memoria, la “questione fondamentale” da custodire nel cuore e da verificare nell’esperienza. Quest’anno l’immagine scelta per il volantone è un bassorilievo conservato nel chiostro del monastero benedettino di San Domenico di Silos, nel cuore della Castiglia. Il primo, probabilmente Cleofa, con il dito alzato indica il cielo che si fa scuro e sulla sua bocca si possono immaginare le parole del Vangelo:” Resta con noi perchè si fa sera e giorno già si volge al declino”. Il secondo, invece, stringe al petto un libro che ha l’aspetto di uno dei codici manoscritti che si meditavano nel monasteri, riferimento al senso delle scritture che il pellegrino ha svelato lungo il cammino (Giuseppe Frangi, Tracce di Marzo 2013). Il Gesù di Silos , re e anche pellegrino rimane con loro.
I due testi sono del Papa Benedetto XVI e di don Giussani. Poiché questo è l’Anno della Fede, abbiamo voluto mettere davanti ai nostri occhi che cosa è la fede.
Benedetto XVI: «La vicenda di Gesù di Nazaret non può restare confinata in un lontano passato, ma è decisiva per la nostra fede oggi. Cosa significa affermare che Gesù di Nazaret, vissuto tra la Galilea e la Giudea duemila anni fa, è “contemporaneo” di ciascun uomo e donna che vive
oggi e in ogni tempo? Gesù è entrato per sempre nella storia umana e vi continua a vivere, con la sua bellezza e potenza, in quel corpo fragile e sempre bisognoso di purificazione, ma anche infinitamente ricolmo dell’amore divino, che è la Chiesa, in cui Egli è presente con la sua passione, morte e risurrezione. È questo il motivo che rende la Chiesa contemporanea di ogni uomo, capace di abbracciare tutti gli uomini e tutte le epoche».
Il testo di Giussani: «Il fatto dell’Incarnazione, l’inconcepibile pretesa cristiana, è rimasto nella storia sostanzialmente nella sua interezza: un uomo che è Dio – che, dunque, conosce l’uomo e che l’uomo deve seguire per avere la vera conoscenza di se stesso e delle cose -. L’esperienza
iniziale di coloro che hanno vissuto con Gesù e lo hanno seguito, trasmessa dai Vangeli, ha un significato inequivocabile: il destino non ha lasciato solo l’uomo. Il cristianesimo è un avvenimento che è stato annunciato nei secoli e ci raggiunge ancor oggi. Il vero problema è che l’uomo lo riconosca con amore».


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